(Teleborsa) – La Russia onorerà il proprio debito estero in rubli, dopo che gli Stati Uniti hanno deciso di non estendere la deroga che consente al paese guidato da Vladimir Putin di pagare i detentori di bond in valuta estera. Lo ha annunciato il ministro delle finanze Anton Siluanov, sottolineando che i fondi potranno poi essere convertiti nella valuta degli eurobond originali in un secondo momento. La decisione è stata presa dopo che ieri gli USA hanno confermato che non avrebbero prolungato un’esenzione dalle sanzioni in scadenza oggi, 25 maggio, la quale prevedeva che persone statunitensi potessero ricevere pagamenti di interessi, dividendi o scadenze su debiti o azioni da parte delle istituzioni russe.
“La situazione attuale non ha nulla in comune con il 1998, quando la Russia non aveva fondi sufficienti per pagare i suoi debiti”, ha dichiarato Siluanov, riferendosi a quando la Russia è andata in default su circa 40 miliardi di dollari di obbligazioni in rubli. Se il paese fosse dichiarato in default nel 2022, si tratterebbe della prima volta che la nazione rinnega i suoi obblighi nei confronti dei creditori stranieri dal 1918, quando il regime bolscevico decise di non farsi carico dei debiti dalla precedente amministrazione zarista dopo la rivoluzione russa. Nel default del 1998, che iniziò la destabilizzazione di Boris Eltsin e favorì politicamente Putin, il paese non riuscì a ripagare i propri debiti in rubli.
La Russia deve affrontare una “situazione artificiale creata da una nazione ostile“, ha detto Siluanov, sottolineando che “sbbiamo i soldi e la disponibilità a pagare”. I pagamenti in rubli saranno effettuati su conti di tipo “C” di investitori stranieri, a cui potranno accedere dopo aver presentato domanda al National Settlement Depository della Russia, ha informato il ministero.
“In primo luogo, ci sono tutti i fondi necessari per i pagamenti. In secondo luogo, i pagamenti saranno effettuati in rubli – ha affermato anche il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin – Questa è una scelta calcolata degli Stati Uniti, che a loro volta hanno vietato i pagamenti in dollari. Il rublo si è notevolmente rafforzato ad oggi, e in questo senso l’ambiente di mercato è positivo per noi”.
I prossimi pagamenti del debito di Mosca scadranno il 27 maggio, su obbligazioni estere con scadenza nel 2026 e nel 2036. Le prime sono denominate in dollari, ma consentono il pagamento in euro, franchi svizzeri o sterline, nonché il pagamento di interessi in dollari su conti in Svizzera, il Regno Unito o UE. Quelle riferite al 2036 sono denominate in euro e hanno una clausola aggiuntiva che consente il pagamento in rubli.
Dato che la decisione degli Stati Uniti era prevista, la Russia aveva iniziato a trasferire i soldi la scorsa settimana per anticipare le nuove restrizioni. Secondo quanto riferisce Bloomberg, il paese ritiene di aver onorato i propri debiti in quanto i fondi hanno raggiunto l’agente pagatore.