(Teleborsa) –
La fiducia delle famiglie e degli imprenditori cresce per il secondo mese consecutivo e, sia sul fronte delle imprese che dei consumatori, le associazioni di categoria salutano positivamente il dato Istat che stima a dicembre un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 98,1 a 102,5) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 106,5 a 107,8).
“È un bel segnale per le prospettive dell’economia italiana alla fine di un anno straordinariamente complicato. L’attuale fase di ripiegamento produttivo potrebbe, quindi, – commenta l’Ufficio Studi Confcommercio – essere confinata a un episodio lieve e transitorio. Lo scenario futuro, nel complesso, non è certo rassicurante: l’inflazione dovrebbe essere ancora vivace e crescente, né sono scongiurati i deleteri di una nuova possibile fiammata dei prezzi delle materie prime energetiche. Ma la voglia di tornare alla normalità nei consumi, la buona salute delle aspettative e la prosecuzione della politica dei sostegni pubblici a imprese e famiglie, lasciano ben sperare anche per i prossimi difficili mesi”.
“Un segnale positivo per i consumi del periodo delle feste. Un’inversione di tendenza che ci fa sperare che il Natale non sarà freddo, e non solo dal punto di vista del meteo– sottolinea Confesercenti in una nota –. L’auspicio, ora, è che la ripresa del clima di fiducia si confermi anche nei prossimi mesi: un obiettivo per cui lavorare attivamente. Anche perché, nonostante il recupero di novembre e dicembre, per i consumatori siamo ancora ben lontani dai livelli registrati in gran parte dello scorso anno, quando l’inizio dell’allentamento delle restrizioni aveva generato aspettative molto positive, poi freddate dallo scoppio della guerra in Ucraina e dall’esplosione delle bollette energetiche”.
Per quanto riguarda le imprese, invece, – prosegue Confesercenti – “si sono recuperati i livelli rispetto al 2019, nonostante oscillazioni anche significative. Le riaperture post pandemia ed il consolidarsi della ripresa nei servizi, con in testa il turismo – che dovrebbe registrare un incremento deciso delle presenze, soprattutto straniere, anche per queste festività – hanno fatto da volano nell’ultimo anno. I servizi, comunque, fanno registrare a dicembre una riduzione dell’indice di circa 7 punti, un segnale di aspettative non definitivamente consolidate in senso positivo. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, invece, le piccole imprese proseguono con una lenta crescita ma restano in un limbo intorno al 100, mentre lo scarto con l’indice della grande distribuzione si mantiene intorno ai 20 punti”.
“La risalita della fiducia è un ottimo segnale per il Paese, su cui incidono diversi fattori – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. L’avvicinarsi delle festività natalizie e di fine anno ha sicuramente un peso sul clima di ottimismo sia dei consumatori, sia delle imprese, ma ad influire è anche la scia dell’effetto nuovo Governo, che migliora l’indice relativo alla fiducia sulla situazione economica dell’Italia. Un tesoretto la fiducia delle famiglie che ora il Governo deve sfruttare al meglio, sostenendo i consumi in questo difficile momento caratterizzato da una inflazione alle stelle, e difendendo il potere d’acquisto dei cittadini, correggendo le misure inserite nella Manovra che possono avere un effetto depressivo sulla spesa”.