(Teleborsa) – Finisce senza sorprese, come da attese, il primo giorno di voto per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Trionfano, come da pronostico, le schede bianche che sono state 672. Non raggiunto il quorum dei 2/3.
Giornata politicamente intensa e complicata con i partiti che hanno gettato le basi del dialogo, ancora in fase iniziale. Tra i più attivi, Matteo Salvini che sta incontrando i leader dei partiti, da Letta a Conte, senza soluzione di continuità. C’è il massimo riserbo sui risultati di questi colloqui ma tutti danno per scontato che bisognerà arrivare almeno alla quarta votazione – quando cioè il quorum scenderà alla maggioranza assoluta – per immaginare un esito positivo.
Draghi al Quirinale “è una delle ipotesi in campo ma sta in piedi solo in un quadro di accordo politico. L’elezione del presidente della Repubblica non può essere un gesto di risulta tecnocratica ma è una scelta politica e prevede un accordo sul governo del dopo. Draghi è una ipotesi in campo, non è la sola”. Lo dice Matteo Renzi parlando con i cronisti in Transatlantico e spiegando di non aver incontrato il premier. “Ci sono soluzioni diverse, Draghi ha sempre detto di essere un nonno a disposizione delle istituzioni, penso che gli si debba dire grazie per quello che ha fatto, che sta facendo e che farà”.
Certamente, il dato politico da registrare è che i protagonisti dei due schieramenti sono impegnati in un tourbillion di colloqui che sembrerebbero segnalano la volontà di lasciarsi alle spalle il muro contro muro alla ricerca di un nome che metta tutti d’accordo. Allo stato, però, la soluzione è ancora lontana e si annuncia una lunghissima notte nei palazzi della politica chiamati a decidere chi sarà il successore di Sergio Mattarella.