(Teleborsa) – Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle critiche provenienti dalle Regioni che hanno lamentato il mancato coinvolgimento nella predisposizione del PNRR. “Il Governo non le ha coinvolte perché doveva rispondere velocissimamente all’Europa altrimenti perdeva la possibilità. Abbiamo confezionato nel modo migliore possibile un bellissimo piano che, come tutti i piani, resta un piano e va concretizzato e vissuto da tutti i protagonisti del piano stesso”, ha dichiarato Giorgetti in Commissione Sviluppo della Conferenza delle Regioni. “Il problema delle relazioni istituzionali e nei rapporti tra le Regioni e lo Stato torna fuori prepotentemente, quindi c’è la necessità di creare dei momenti. È stato proposto un tavolo istituzionale per un continuo confronto tra noi, le Istituzioni centrali e quelle Regionali, che comporti questo approccio di tipo pragmatico ed operativo”.
“Permettetemi di dire – ha aggiunto Giorgetti rivolgendosi a presidenti ed assessori regionali e provinciali –, che ci vuole un approccio pragmatico anche da parte dell’UE, perché il Piano scritto è stato scritto un anno fa. Poi qualcuno si è accorto che è successo qualcosa nel frattempo”. “Sopratutto non possiamo ignorare che il lodevole intento di definire una precisa tempistica per il raggiungimento degli obiettivi, pena punteggi, degradazioni, stop ai contributi, non ha nessun senso in questa logica qua e forse sarebbe più prudente, opportuno e intelligente dosare questi tipi di pietre miliari che devono essere raggiunte rispetto ad una situazione che e’ profondamente mutata nei settori”, ha concluso Giorgetti.
Quanto al Dl Aiuti, Giorgetti ha affermato che “qualcosa abbiamo fatto con il decreto legge approvato la scorsa settimana. Probabilmente non è sufficiente, anzi sicuramente non è sufficiente. Così procediamo giorno per giorno, ascoltando la voce degli imprenditori dei territori e cerchiamo di far fronte”.