(Teleborsa) – “Il taglio della pressione fiscale per un valore di otto miliardi di euro è stato il cuore della legge di bilancio appena approvata. Abbiamo previsto la riduzione dell’Irpef e l’abolizione dell’Irap per 835mila lavoratori autonomi e professionisti, rinviando di un anno l’entrata in vigore della sugar tax e della plastic tax. Per ciò che riguarda le cartelle esattoriali ha prevalso la linea del buon senso, fissando a 180 giorni il pagamento delle cartelle notificate dal 1 gennaio al 31 marzo 2022. In relazione ai bonus edilizi è stata prevista la proroga del superbonus 110% per tutto il 2022 anche per le abitazioni unifamiliari e per i condomìni fino al 2023. Per i comuni colpiti da sisma la proroga arriva fino al 2025. Oltre otto miliardi sono stati previsti per fronteggiare il caro bollette per Pmi e famiglie e nel prossimo Consiglio dei Ministri si farà il punto della situazione per avviare un programma di rilancio delle fonti rinnovabili semplificando l’iter autorizzatorio e promuovendo la sinergia con le regioni”. Queste le parole con le quali Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le Autonomie ha illustrato i punti essenziali della legge di bilancio nel corso del V forum nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili “La novità della legge di bilancio per professionisti e imprese” promosso da ItaliaOggi e dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.
“Nei prossimi Cdm – ha proseguito Gelmini – programmeremo l’impegno di 2 miliardi per le infrastrutture e 4 miliardi per gli investimenti privati per sostenere le imprese, oltre alla previsione di un fondo per l’internazionalizzazione e di un fondo extra per l’export. Sul fronte del Pnrr siamo in fase di attuazione avanzata con molti bandi già operativi. Stiamo lavorando sulla seconda tranche dei fondi per dare continuità al buon lavoro svolto finora perché dobbiamo continuare a correre”.
“L’attuazione del Piano è monitorata attentamente. Per il primo semestre, oggetto di verifica da parte della Commissione europea, – ha affermato Maria Cecilia Guerra Guerra, sottosegretaria al ministero Economia e Finanze – abbiamo raggiunto 49 traguardi e 2 obiettivi e attendiamo l’ok dell’Europa per sbloccare altri 24 miliardi di euro che si sommano ai 24 già ricevuti. Le amministrazioni hanno già emanato 68 procedure di bandi per quasi 18 mld su transizione ecologica, transizione digitale, asili nido. Bisogna ora mettere a punto i bandi chiusi con modifiche legate alle variazioni dei costi delle materie prime. Per dare piena attuazione al Pnrr ci si è impegnati al rafforzamento delle capacità tecniche della PA con importanti accordi quadro con le partecipate dello Stato, come Cdp, per fornire assistenza tecnica su progettazione, controllo e monitoraggio. Ma la sfida più importante – ha rimarcato Guerra – è senza dubbio quella che prossimamente prevede 66 mld per i progetti su rigenerazione urbana e gestione rifiuti che coinvolgeranno i comuni”.
Critico sui numeri enunciati dagli esponenti di governo è stato Andrea De Bertoldi, segretario della Commissione Finanze del Senato. “La sbandierata riduzione delle tasse di 8 miliardi – ha dichiarato De Bertoldi – è pari all’1,6% del totale del carico fiscale, quindi non si può parlare davvero di riforma. Se poi parliamo di rottamazione ter c’è poco da cantar vittoria perché il governo Draghi ha ignorato un ordine del giorno proposto da Fratelli d’Italia approvato in Aula che lo impegnava nella legge di bilancio a un’ulteriore proroga delle cartelle esattoriali. Il Governo ha disatteso questo impegno penalizzando milioni di italiani che non sono riusciti a pagare entro la scadenza e che vorrebbero pagare se gli venisse dato il tempo di farlo. Sul bonus 110% siamo perplessi perché il governo ha continuato a confondere le carte e a non dare certezze a utenti e professionisti. Si è modificata la disciplina della cessione dei crediti alimentando ulteriori scompensi e incertezze e determinando minore concorrenza e maggiori oneri per i cittadini. Sul Pnrr, infine, nutro tanti dubbi sulla realizzazione delle riforme. Fino ad oggi si è visto ben poco e siamo ben lungi dal traguardo su fisco e giustizia. Non si è fatto nulla su politiche del lavoro e l’impasse sull’elezione del Presidente della Repubblica non aiuta. Mancano tecnici e progettisti nella PA e sindaci e amministratori hanno paura delle enormi responsabilità cui vanno incontro. La clausola del non danneggiare ambiente in ogni progetto sarà impedimento per tanti progetti perché prevede specificità e competenze che non sono nelle corde degli enti locali”.
Sulla legge di bilancio si è espresso anche Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia e presidente dell’Aspen Institute Italia. “La legge di bilancio 2022 – ha detto Tremonti – è un corpus normativo monumentale. Ben 404 pagine di Gazzetta ufficiale tuttavia insufficienti. Oltre alla tradizionale modifica con il Milleproroghe saranno necessari nuovi interventi sostanziali. Le tensioni economiche geopolitiche in atto comportano incremento costo energia e costi industriali con un carico importante su imprese e famiglie. Cresce nel mondo la preoccupazione per eccesso di massa finanziaria che è tre volte economia reale. Aumenta l’inquitudine per l’insostenibile combinazione tra tassi sotto zero e inflazione che registra numeri molto elevati. Questa è l’ultima finanziaria espansiva. La prossima non sarà basata su formule generose e sarà una finanziaria che tornerà al necessario bisogno di coperture e di rigore. Sul Pnrr c’è un duro lavoro da fare in termini di riforme dalla concorrenza alla giustizia a quella fiscale. Dobbiamo vincere la sfida della tripla burocrazia, europea, nazionale e regionale, e suggerirei per sbloccare i fondi – ha concluso Tremonti – l’introduzione di elementi di regia centrale da parte dello Stato”.