(Teleborsa) – “La crescita del +6,5% nel 2021 vuol dire almeno un +4-4,5% quest’anno e io dico anche qualcosa di più. Significa un +10,5-11% in due anni. Poichè avevamo perso quasi il 9% nel 2020, a metà anno noi avremo recuperato tutto quello che abbiamo perso. Penso sia un risultato assolutamente buono“.
Lo ha detto il Ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, a Radio Anch’io. “Risolutivo? Certamente no – ha aggiunto – perchè la crescita conta quando è costante nel tempo ed è supportata dalla produttività, dall’efficienza, dalle riforme. Però, ripeto, un +6,5% è un valore straordinario, che segna la capacità delle nostre imprese, delle nostre famiglie, la resilienza degli italiani che pure in un periodo difficilissimo ha registrato un record che non si vedeva dagli anni Settanta”.
“Adesso – ha continuato Brunetta – lavoriamo per rafforzare quest’anno. Io penso che col trascinamento dell’anno passato, unito all’avvio delle riforme e alla spesa dei fondi PNRR, potremmo arrivare verso una crescita del 5%, dandoci poi un ulteriore buon effetto trascinamento anche per il 2023, che sarà l’anno elettorale. Quindi, fattualmente, guardando i numeri, l’economia italiana e il periodo primaverile che ci aspetta, sono moderatamente ottimista, nonostante i prezzi dell’energia, nonostante la geopolitica e la sua incertezza che speriamo vada a risolversi, nonostante l’inflazione, che potrebbe essere una bolla e finire anch’essa entro metà anno”.
Quanto al Consiglio dei Ministri, Brunetta ha sottolineato di non aver registrato “alcun clima freddo e imbarazzato”. “Forse io ho partecipato a un Cdm totalmente diverso, forse queste valutazioni arrivano da qualche ministro in contraddizione morale con la sua presenza rispetto ai comportamenti avuti durante l’elezione del presidente della Repubblica”, ha detto il Ministro. “Il clima era molto buono – ha aggiunto – Mario Draghi ha fatto un giro di tavolo dando la mano a tutti e un sorriso a tutti, abbiamo lavorato come sempre”.