(Teleborsa) – L’inflazione dell’Eurozona balzata al 5% “colpisce”, anche se la BCE non si aspetta che i fattori che la sostengono dureranno. Ma “nel giro di due mesi la BCE avrà le nuove stime, che saranno diverse dalle precedenti” e “se i tre criteri previsti dalla forward guidance dovessero essere soddisfatti, allora naturalmente dovremo agire“.
Lo ha detto la Presidente della BCE, Christine Lagarde, nel corso di un panel di presentazione del Global Economic Outlook al Forum economico mondiale (Davos Agenda). Lagarde ha precisato che al momento – con un’inflazione attesa in rallentamento all’1,8% nel 2023 e 2024 – i criteri “non sono soddisfatti”.
Nei mesi a venire sarà necessario disporre di una marcata “flessibilità delle politiche, perchè il 2022 sarà come fare una corsa ad ostacoli: alta inflazione, Covid e alti debiti”. Lo ha affermato la direttrice del FMI, Kristalina Georgieva durante lo stesso panel. “Cosa ci anticipiamo? Sulle buone notizie anticipiamo che la ripresa proseguirà – ha osservato – ma sta perdendo slancio e sta fronteggiando rinnovate pressioni e debiti a livelli record. Dobbiamo capire perchè l’inflazione sia più alta e persistente in moti Paesi”.
Corre l’inflazione anche in Italia con una stima per gennaio di un aumento dei prezzi dell’1,5% su dicembre e del 4,7% sull’anno. E’ quanto si legge nel Rapporto sulla congiuntura della Confcommercio secondo il quale a gennaio il PIL diminuirà del 2% su dicembre mentre sull’anno dovrebbe fissarsi al +4,4%.