(Teleborsa) – Le continue strette sui tassi della Banca Centrale Europea si ripercuotono sui mutui e sui prestiti alle imprese, sebbene in misura differenziata. A settembre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) si sono collocati al 2,65 per cento, ovvero 20 punti base in più rispetto al 2,45% di agosto. È quanto riferisce la Banca d’Italia con la statistica “Banche e moneta: serie nazionali”.
Intanto i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono saliti in misura più contenuta, all’8,83 per cento dall’8,70 per cento nel mese precedente. Invece i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese non finanziarie sono balzati al 2 per cento a settembre, riporta ancora Bankitalia, ovvero 55 punti base in più rispetto all’1,45% nel mese precedente. In questo segmento, i tassi su prestiti per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,59 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati all’1,69 per cento.
Invece restano inchiodati a valori appena sopra lo zero i tassi passivi sul complesso dei depositi bancari: sono stati pari allo 0,34 per cento a settembre, dallo 0,32% nel mese precedente. Sempre a settembre la dinamica dei prestiti al settore privato è rimasta espansiva, con una crescita del 4% annuo. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 4,2 per cento sui dodici mesi (+4,1% nel mese precedente) e quelli alle società non finanziarie del 4,4% (contro il 4,8 per cento nel mese precedente). I depositi del settore privato sono cresciuti del 2,1 per cento sui dodici mesi (contro il 2,7 in agosto). Infine, secondo Bankitalia è rimasta in calo la raccolta obbligazionaria, con un meno 7,4 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente (-8,6% ad agosto).