(Teleborsa) – La banca d’affari ha registrato un fatturato di 13,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre del 2022, rispetto ai 14,8 miliardi di dollari dello stesso periodo di un anno fa. L’utile netto è stato di 2,5 miliardi di dollari, o 1,39 dollari per azione diluita, rispetto all’utile netto di 3,5 miliardi di dollari, o 1,85 dollari per azione diluita, dello stesso periodo del 2021. Il colosso USA ha consegnato un ROTCE del 13,8%. Il mercato, secondo dati Refinitiv, si aspettava un utile per azione di 1,53 dollari su ricavi per 13,5 miliardi di dollari.
“Nel complesso, l’azienda ha conseguito un trimestre solido in quello che era un contesto di mercato più volatile di quello che vedevamo da tempo – ha commentato il CEO James Gorman – I buoni risultati in Equity e Fixed Income hanno contribuito in parte a contrastare l’indebolimento dell’attività di investment banking. Continuiamo ad attrarre flussi positivi nella nostra attività di Wealth Management e l’Investment Management continua a beneficiare della sua diversificazione. Infine, abbiamo concluso il trimestre con una solida posizione di capitale per assicurarci di andare avanti con fiducia”.
I ricavi dell’Investment Banking sono diminuiti del 55% rispetto a un anno fa. In particolare, i ricavi dell’Advisory sono diminuiti rispetto a un anno fa a causa dei livelli più bassi di operazioni di fusione e acquisizione completate. I ricavi da Equity underwriting sono notevolmente diminuiti rispetto a un anno fa a causa delle minori emissioni a causa dell’incertezza dei mercati.
I ricavi netti da Equity sono aumentati del 5% rispetto a un anno fa, grazie al forte coinvolgimento dei clienti e all’elevata volatilità del mercato, con particolare forza nei prodotti derivati e nel prime brokerage. I ricavi netti da Fixed Income sono aumentati del 49% rispetto a un anno fa, riflettendo la forza nelle attività macro e nelle materie prime, dell’aumento dell’attività dei clienti e della volatilità dei mercati.