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Manovra, Istat: misure su Reddito di Cittadinanza coinvolgono 846mila individui

(Teleborsa) – Con le misure sul reddito di cittadinanza contenute in manovra “sono soggetti a riduzione della durata del beneficio circa 846 mila individui, vale a dire poco più di un beneficiario su cinque: la loro incidenza tuttavia è di oltre un terzo se si considerano i soli beneficiari in età compresa fra 18 e 59 anni”. Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto nazionale di statistica, Gian Carlo Blangiardo, nel corso di un’audizione alle commissioni bilancio di Camera e Senato sulla manovra.

“La decurtazione della durata – ha aggiunto – coinvolgerebbe in prevalenza i nuclei familiari di ridotte dimensioni (in particolare coinvolge più della metà degli individui soli) e la componente maschile, e investirebbe quasi la metà dei beneficiari in età compresa fra 45 e 59 anni”.

Blangiardo ha poi spiegato che con l’allargamento del divario tra dinamica dei prezzi e dei salari “il rischio di una forte diminuzione del potere di acquisto” sarà “inevitabilmente marcato”. “Nella media dei primi dieci mesi del 2022 – ha riferito – il divario tra la dinamica dei prezzi misurata dall’IPCA e quella delle retribuzioni contrattuali è stata pari a 7,0 punti percentuali”. “Il rischio di una forte diminuzione del potere di acquisto – ha aggiunto – legato anche all’effetto delle tempistiche dei rinnovi contrattuali, più lunghe in settori con bassi livelli retributivi, sarà inevitabilmente marcato per le famiglie con forti vincoli di bilancio, le quali subiscono peraltro in modo più significativo la rapida accelerazione dell’inflazione“.

Per il sostegno delle aziende di fronte al caro-energia “la modalità del credito di imposta può avere qualche controindicazione sulla capacità del sistema imprese, che le bollette le paga subito, di avere le modalità e i mezzi per poter fare la compensazione”, ha poi sottolineato Blangiardo. “Nel 2019 – ha ricordato – circa il 9,1% delle imprese attive che hanno compilato il modello unico società di capitali IRES riportava crediti non compensati al successivo periodo d’imposta. Tale percentuale raggiunge il 39% per le imprese cosiddette energivore”.

Infine, il presidente dell’Istat ha fatto sapere che nel 2020 l’Istituto ha stimato che la riduzione del cuneo fiscale, sotto forma di bonus Irpef e/o trattamento integrativo, abbia raggiunto 12,7 milioni di persone, per una spesa complessiva di 10,8 miliardi di euro di trasferimenti (850 euro pro capite).


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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