(Teleborsa) – Mentre i mercati globali sono in forte ribasso per le preoccupazioni di una imminente stretta monetaria, sia negli Stati Uniti che in Europa, due delle più influenti voci della finanza mondiale provano a mostrare sicurezza. Janet Yellen, segretario al Tesoro statunitense, e Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, hanno commentato l’andamento della crescita globale e le attese sulle scelte di politica monetaria in una serie di intervista a lato delle riunioni del Fondo Monetario internazionale in corso questi giorni a Washington.
La numero uno della BCE ha detto che c’è una forte possibilità che Francoforte aumenti i tassi di interesse quest’anno. “Se la situazione continua come previsto al momento, c’è una forte probabilità che i tassi vengano aumentati prima della fine dell’anno – ha detto Lagarde a CNBC – Quanto e quante volte, resta da vedere e dipenderà dai dati”. Tuttavia, l’ex ministra dell’Economia francese ha affermato che l’economia dell’eurozona continuerà a crescere e sarà improbabile vedere la stagflazione o un periodo di alta inflazione unita a una produzione economica stagnante.
Durante la stessa intervista congiunta, Yellen ha detto che l’inflazione potrebbe aver raggiunto il picco negli Stati Uniti, ma ha avvertito che i prezzi potrebbero rimanere elevati “per un po’ più a lungo”. Il segretario al Tesoro ha affermato che l’economia statunitense si stava dimostrando “molto resiliente” di fronte a una serie di shock e non prevedeva che sarebbe caduta in recessione. “Non mi aspetto una recessione“, ha sottolineato.
In un’altra intervista a Bloomberg, Yellen ha affermato che vale la pena prendere in considerazione l’adozione di misure per abbassare le tariffe statunitensi sulle merci cinesi, visti gli “effetti desiderabili” che una tale mossa potrebbe avere sull’abbassamento dell’inflazione nel paese. “Vogliamo fare tutto il possibile per abbassare l’inflazione”, ha detto l’ex presidente della Federal Reserve, citando gli sforzi del presidente Joe Biden per rilasciare riserve di petrolio e le mosse per affrontare le interruzioni della catena di approvvigionamento. Quindi “vale la pena considerare” anche il taglio delle tariffe. “È qualcosa che stiamo guardando”, ha aggiunto.