(Teleborsa) – La crisi energetica è tutt’altro che finita, anzi potrebbe peggiorare. A lanciare l’allarme è l’AIE, l’Agenzia internazionale per l’energia, che tuona: il mondo non ha mai assistito ad una crisi energetica così grave.
I lockdown in Cina, le incognite sulle prospettive di crescita globali legate alla recessione innescata dalle difficoltà di approvvigionamento di materie prime, pesano sui prezzi del petrolio che a New York affondano sotto i 100 dollari al barile.
A quasi un’ora dalle fine delle contrattazioni delle borse europee il WTI scambia a 97,14 dollari al barile con una flessione di oltre 6 punti percentuali, mentre il Brent viaggia a 100,35 dollari.
“Il mondo non ha mai assistito a una crisi energetica così grave in termini di profondità e complessità” – ha detto il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol, durante un forum globale sull’energia a Sydney -. “Potremmo non aver ancora visto il peggio”, ha aggiunto, affermando che la stretta globale sul petrolio potrebbe continuare ad avere ripercussioni in tutto il mondo fino alla fine dell’anno.
“L’intero sistema energetico è in subbuglio a seguito dell’invasione in Ucraina di febbraio, il più grande esportatore di petrolio e gas naturale e uno dei principali attori nelle materie prime” – ha detto ancora Birol -. “Questo inverno in Europa sarà molto, molto difficile. Questa è una delle principali preoccupazioni e potrebbe avere gravi implicazioni per l’economia globale”.
Biden vola in Arabia Saudita
Il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden si prepara a partire per il Medio Oriente, dove farà tappa in Arabia Saudita e parlerà di sicurezza energetica. Secondo gli addetti ai lavori, l’inquilino della Casa Bianca chiederà al leader dell’OPEC di aumentare la produzione di petrolio nel tentativo di alleviare la pressione sui prezzi dell’oro nero.
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