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Italia, Fitch: annuncio disavanzi elevati può innescare reazione avversa mercato

(Teleborsa) – Il nuovo governo italiano erediterà un punto di partenza fiscale più forte del previsto, ma lo stimolo della crescita (anche tramite l’efficace dispiegamento dei fondi NextGenerationEU) rimane fondamentale per una riduzione duratura del debito. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sull’Italia, che sottolinea come l’approccio del prossimo governo a qualsiasi potenziale rinegoziazione del PNRR sarà importante sia per la crescita che per il sentiment del mercato.

Secondo l’agenzia di rating, il nuovo governo di centro-destra dovrà adattarsi ai tassi di interesse più elevati e alle prospettive di crescita più deboli derivanti dalla crisi energetica. La crescita del PIL reale rallenterà bruscamente nel 2023 (la NADEF prevede che la crescita scenderà allo 0,6% dal 3,3% di quest’anno, mentre Fitch prevede una contrazione dello 0,7%). Inoltre, la spesa pubblica sarà pressata dall’indicizzazione delle prestazioni sociali (comprese le pensioni) e da misure discrezionali per far fronte agli elevati costi energetici, mentre i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni hanno toccato il massimo degli ultimi nove anni a fine settembre.

“In combinazione con la posizione di bilancio esistente e il rischio che l’annuncio di disavanzi più elevati possa innescare una reazione avversa del mercato, ciò significa che il margine di manovra fiscale sarà molto limitato se il debito pubblico/PIL deve continuare a diminuire”, si legge nel rapporto. Fitch crede comunque che il nuovo governo adotterà un orientamento di bilancio ampiamente responsabile.

Un altro vincolo fiscale potrebbe essere l’importanza dei rapporti con la Commissione Europea e la BCE. “Non c’è dubbio che un governo guidato da Meloni adotterebbe un approccio più conflittuale nei confronti delle istituzioni dell’UE e della zona euro rispetto al precedente governo guidato da Mario Draghi – scrive Fitch – Ma pensiamo che vorrebbe evitare di aumentare i suoi costi di finanziamento mettendo in dubbio l’ammissibilità dell’Italia al nuovo strumento di protezione della trasmissione della BCE”.

Riguardo al fatto che Meloni e altri politici di Fratelli d’Italiano hanno espresso il desiderio di rinegoziare parti del PNRR, senza specificare quali, l’agenzia di rating afferma di ritenere “improbabile che la Commissione europea dimostri molta flessibilità sulle riforme strutturali”. E quindi l’unico risultato possibile sarebbe un confronto accesso che porta solo a piccoli cambiamenti.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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