(Teleborsa) – La Banca d’Israele ha alzato il tasso di interesse di riferimento di mezzo punto percentuale, portandolo dallo 0,75% all’1,25%, compiendo così la sua mossa più aggressiva in più di un decennio (da marzo 2011) e il suo terzo aumento consecutivo del tasso di interesse. Ciò si è reso necessario perché l’inflazione su base annua ha raggiunto il +4,1% a maggio, ben al di sopra dell’intervallo obiettivo annuale del governo dell’1%-3%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 3%.
“Il mercato del lavoro resta teso – ha commentato l governatore della Bank of Israel – Il tasso di occupazione è tornato ai livelli pre-crisi Covid-19 e anche più alti. Il numero di offerte di lavoro è elevato nella maggior parte dei settori. La tensione del mercato del lavoro sta portando anche ad alcuni aumenti salariali, in particolare nei settori con un’elevata domanda di lavoratori, e quindi ha anche un impatto sull’andamento dell’inflazione”.
Il dipartimento di ricerca della Banca d’Israele ha rivisto le sue previsioni macroeconomiche. Nelle sue nuove stime, il PIL crescerà del 5% nel 2022 e del 3,5% nel 2023, 0,5 punti percentuali in meno rispetto alla precedente previsione per ogni anno. Il tasso di inflazione dovrebbe essere del 4,5% nel 2022 e scendere al 2,4% nel 2023.