(Teleborsa) – “Alla luce dell’attuale elevato livello di incertezza , dobbiamo mantenere più che mai flessibilità e opzionalità nella conduzione della politica monetaria”. Lo ha affermato il Vicepresidente della BCE, Luis De Guindos nel suo intervento alla London School of Economics. “Siamo pronti ad aggiustare tutti i nostri strumenti, come appropriato, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi al nostro obiettivo del 2% sul medio termine“. Ma sulla specifica ipotesi di un futuro rialzo dei tassi, ha ribadito elementi che non fanno pensare che sia un’ipotesi vicina.
Il vicepresidente ha infatti ricordato che la forward guidance, le indicazioni prospettiche fornite dalla stessa Bce prevedono precise condizioni per un rialzo dei tassi. Che includono vedere l’inflazione al 2% ben prima della fine dell’orizzonte previsionale e che resti a questo valore per il resto del periodo stesso. “Dovremmo anche ritenere che i progressi realizzati sull’inflazione di fondo siano sufficienti ad essere coerenti con l’inflazione che si stabilizzi al 2% sul medio termine”, ha aggiunto. Ad ogni modo i rischi su questo versante ci sono: “E’ probabile che l’inflazione resti elevata più a lungo di quanto precedentemente previsto – ha detto il vicepresidente- ma che poi declini nel corso di quest’anno . Questa e’ la previsione base, ma ci sono rischi al rialzo su queste prospettive”.
Se le pressioni al rialzo sui pezzi dovessero trasferirsi alle dinamiche salariali la situazione diventerebbe “più complicata” e la Bce dovrebbe reagire, ha avvertito. “Dobbiamo vedere come si sviluppa la situazione e restare legati ai dati”, ha aggiunto.
Le strozzature nelle catene di approvvigionamento globali possono avere un forte effetto rialzista sull’inflazione, “ma alla fine si risolveranno e le pressioni sui prezzi dovrebbero abbattersi, con l’inflazione che tornerà alla sua tendenza senza la necessità di un aggiustamento significativo della politica monetaria”. Lo sostiene il capo economista della Bce, Philip Lane in un articolo del suo blog istituzionale. Quasi contestualmente alla pubblicazione dell’articolo, sugli stessi temi Lane è intervenuto agli Eu Industry Days. Nell’articolo rileva che queste strozzature avvengono molto di rado e che in termini di dinamiche inflattive hanno effetti intrinsecamente sul breve, piuttosto che di natura permanente. “Le pressioni dovute alle strozzature dovrebbero attenuarsi con con il venir delle frizioni determinate dalla pandemia – spiega – e con l’aggiustarsi di domanda e offerta alle dinamiche dei prezzi”.