(Teleborsa) – Con la manovra il governo ha compiuto “una scelta coraggiosissima: ha spostato risorse, ha preso risorse dalla previdenza per spostarle sulle famiglie e sui figli. Senza figli non ci sono riforme delle pensioni sostenibili”. Lo ha affermato il Ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al convegno ‘MoltoEconomia, la recessione che verrà’ promosso da Il Messaggero. Nel definire gli interventi del ddl di bilancio il governo ha usato un atteggiamento “di prudenza e di serietà che è stato apprezzato. Il fatto che lo spread negli ultimi giorni si sia ridotto ci conforta“.
Con questa manovra il governo ha agito “prendendo atto della realtà”. Il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri “tiene insieme il fronte dell’emergenza energetica” con le ripercussioni su famiglie e imprese per l’aumento dei prezzi, e “il fronte della sostenibilità del debito con cui dobbiamo confrontarci e fare attenzione”.
“La recessione è un evento probabile. Ma fare previsioni in questi tempi è impossibile, specialmente nel medio e lungo termine”,ha detto Giorgetti spiegando che le stime fatte da organismi internazionali sono diverse, “il Fmi prevede recessione, la Commissione una lieve crescita”. La realtà, ha sottolineato, è che “tutti diamo per scontato un problema che avremo nella stagione invernale, connesso ai prezzi delle materie prime e soprattutto dell’energia, che dipendono da eventi tragici che non sono nella nostra disponibilità”.
Infine, Giorgetti non ha escluso l’eventualità di operazioni di nazionalizzazione, in questa fase di crisi, per i poli strategici per il Paese. “In alcune situazione non si tratta di scelte, non c’è discrezionalità. Ma la concatenazione degli eventi e la situazione geopolitica – ha spiegato Giorgetti – è tale per cui su produzioni strategiche, se non c’è o potrebbe non esserci la possibilità di continuare la produzione di materie prime energetiche, si deve studiare, stiamo studiando e se necessario prenderemo decisioni che, nel rispetto dei principi costituzionali sul diritto di proprietà, permettano di continuare la produzione. Stiamo riflettendo e penso che quanto prima ci sarà una risposta”. Giorgetti ha anche detto di non essere un teorico dello Stato nell’economia, ma in momenti di trasformazione come quello attuale “servono interventi intelligenti della mano pubblica che aiutino gli imprenditori coraggiosi e nei presidi strategici dobbiamo essere attenti a non voltarci dall’altra parte”.