(Teleborsa) – L’accenno ad un price cap sui prezzi del gas entra nell’ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo, che si riunisce il 23 e 24 giugno a Bruxelles, per discutere di varie tematiche, fra cui la situazione energetica, l’ingresso dell’Ucraina nella Ue ed altre tematiche rilevanti.
Richiamando le conclusioni del vertice di fine maggio, il Consiglio “invita la Commissione a perseguire nei suoi sforzi nell’assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili“. Il riferimento alle conclusioni di maggio è fondamentale perché in quelle si invitava la Commissione ad esplorare le opzioni per calmierare i prezzi, inclusa la fissazione di un tetto al prezzo del gas (price cap temporaneo).
L’UE ha deciso di intensificare la cooperazione con la Norvegia per aumentare le forniture di gas nel breve e lungo termine con l’obiettivo di abbassare i prezzi e di riempire gli impianti di stoccaggio del gas almeno all’80% entro il primo novembre 2022 in nmodo da evitare eventuali shock di approvvigionamento.
Nel frattempo, la Germania è stata costretta ad attivare un piano di emergenza sul gas che prevede tre step: allerta, allarme, emergenza. La decisione è stata assunta dal Ministero dell’Economia e del Clima Robert Habeck, il quale ha ricordato che il gas in Germania “è un bene scarso” ed occorre “ridurre l’uso già d’estate”, anche se “al momento l’approvvigionamento del gas è garantito”, perché “l’inverno arriva e dobbiamo riempire i depositi”. “Ci troviamo in uno scontro economico con la Russia e il gas viene usato come arma”, ha affermato Habeck aggiungendo “aervono tutte le misure politiche per fare in modo che ci sia abbastanza gas”.
Il Cremlino ha tenuto però a precisare che le forniture di gas del Nord Stream sono state temporaneamente ridotte per problemi di manutenzione tecnologica ed ha assicurato che la Russia “rispetta rigorosamente i suoi impegni” di fornitura all’Ue.