(Teleborsa) – “Stiamo correndo per avere l’indipendenza dal gas russo. Abbiamo 5 gasdotti che collegano il paese, 3 verso il Sud e l’Est e quindi diversificheremo molto presto”. Lo ha sottolineato il ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, intervenuto ai Berlin Energy Transition Dialogue 2022.
“Stiamo aumentando il numero dei rigassificatori, due stanno arrivando. Il target è di rimpiazzare molto velocemente questi 29 miliardi di mc. Ma voglio chiarire che oltre a rimpiazzare l’ammontare di gas ed eventualmente ridurlo ci sono altre strategie che devono essere messe in campo, prima di tutto un approccio maturo a risparmiare energia”, ha aggiunto Cingolani. “Nessuno – ha poi aggiunto Cingolani – ha citato il vero problema che è la speculazione di mercato. Ora il mondo è molto toccato e noi siamo profondamente dispiaciuti per quello che sta avvenendo e questo è terribile nel 2022 ma in questo momento nelle nostre pipeline l’ammontare di gas che sta scorrendo è esattamente lo stesso a quello di un anno fa in questo periodo. La quantità è la stessa quindi qualcuno può spiegarmi perchè un anno fa pagavamo 25 centesimi per metro cubo e ora paghiamo 1,5 euro per metro cubo”. “Se devo stoccare il gas mi servono 15 miliardi un anno fa erano 2 miliardi. C’è il libero mercato. Lo capisco, ma non non può essere libero sulle spalle dei cittadini e delle società”, ha evidenziato il ministro chiarendo che “questo è qualcosa che non ha nulla a che vedere con la guerra”.
“La situazione che stiamo vivendo sta costringendo tutti i paesi ad accelerare verso le energie rinnovabili. Noi cerchiamo di mantenere la road map verso un -55% della decarbonizzazione esattamente come era prima della guerra. Rimpiazzeremo il gas che attualmente importiamo dalla Russia nello stesso ammontare o possibilmente leggermente di meno e perchè nello stesso tempo stiamo accelerando le installazioni di rinnovabili”, ha proseguito Cingolani. “In pochi anni, speriamo che la guerra finisca presto, avremo più rinnovabili meno gas e la sfida reale non è il 2030 perchè la road map per il 2030 è chiara. Abbiamo bisogno di uno scenario energetico diverso dopo il 2030. Ad ora non penso che paesi ad alta intensità energetica come Germania e Italia possano farcela solo con rinnovabili e un po’ di gas per la programmabilità. Serve una riflessione profonda”.
Sui prezzi di mercato del gas in Europa: “al momento non hanno senso”, ma dato che influenzano direttamente i prezzi dell’elettricità si e’ venuta a creare una situazione “inaccettabile” che richiama la necessità di “ridisegnare il mercato dell’energia”, dice Cingolani. “Ovviamente i cittadini sono disponibili a fare alcuni sforzi per la salvaguardia dell’ambiente, ma non possiamo chiedere di spendere tutti i loro soldi per l’energia – ha detto -. Questo è qualcosa che va affrontato a livello europeo”.