(Teleborsa) – Il Consiglio di Sorveglianza della Fondazione R&I (Ricerca & Imprenditorialità) ha nominato Presidente per il triennio 2021-2025 Gregorio De Felice, Chief Economist di , e Vicepresidenti Giampio Bracchi della Fondazione Politecnico di Milano e Marco Frey della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Entrano a far parte del Consiglio di Sorveglianza, quali delegati di grandi imprese, Franco Ongaro di e Daniele Pes di Ferrovie dello Stato, mentre è stato confermato Lorenzo Mariani di MBDA. Nuovi consiglieri saranno anche Eugenio Guglielmelli dell’Università Campus Biomedico di Roma e Lorenzo De Michieli dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
La Fondazione R&I, che ha sede a Napoli nel Polo Tecnologico della Università Federico II di San Giovanni a Teduccio, è impegnata nel sostenere la nascita e la crescita di nuove imprese innovative nel Mezzogiorno per farne un driver dell’innovazione a livello delle filiere industriali ad alta tecnologia, creando così opportunità di impiego per i giovani talenti, formati dalle Università.
La Fondazione si avvale della collaborazione dei suoi membri universitari, industriali e finanziari ed agisce in linea con le indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale.
“In presenza di una ‘nuova globalizzazione’, che sposterà verso il Mediterraneo l’interesse di imprese e governi europei, – ha dichiarato Gregorio De Felice, Presidente Consiglio Sorveglianza Fondazione R&I – il Mezzogiorno ha ‘numerose opportunità; occorre un modello di sviluppo in discontinuità con quello basato su grandi stabilimenti pubblici fortemente verticalizzati, senza significativi indotti di forniture. L’area può intraprendere consapevolmente un nuovo itinerario di industrializzazione che parta dal basso, impegnandosi nell’attivare una coraggiosa e concreta politica di innovazione e di industrializzazione avanzata, con una stagione di imprenditorialità dove le start-up e le piccole e medie imprese innovative sono destinate a svolgere un importante ruolo. E questo con riferimento non solo ai nuovi settori ad elevata base tecnologica, ma anche ai settori manifatturieri tradizionali ed ai servizi”.