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FMI, Georgieva: lotta all'inflazione avrà costo doloroso

(Teleborsa) – “La sfida più grande nell’immediato è quella di ridurre l’inflazione”. Lo sostiene il direttore generale del FMI Kristalina Georgieva sottolineando il ruolo delle banche centrali che stanno rapidamente politiche restrittive, con l’obiettivo di ripristinare la stabilità dei prezzi.

“Questa è la cosa giusta da fare – afferma- ma avrà un costo doloroso: la crescita sarà più lenta e la disoccupazione più alta man mano che l’inasprimento monetario si intensificherà”. Per questo motivo, sostiene il numero uno dell’istituto di Washington, “la formulazione di una politica fiscale appropriata è fondamentale”. A suo giudizio, la “priorità” dei governi deve essere quella di “alleviare l’impatto dell’aumento dei prezzi di cibo e carburante”. Ma, sottolinea, “la politica fiscale deve lavorare con la politica monetaria, non contro di essa. Per evitare di alimentare l’inflazione, ogni nuova spesa deve essere compensata da risparmi o nuove entrate”.

Georgieva ha anche voluto ringraziare l’Unione Europea che ha contribuito con 100 milioni di euro al fondo del FMI per la riduzione della povertà e la crescita a sostegno dei paesi più deboli in Africa, nel Caraibi e nel Pacifico. “Sono grata all’Ue per il continuo sostegno ai paesi a basso reddito che affrontano una crisi dopo l’altra”.

L’Italia deve fronteggiare “un contesto di policy complesso” e le indicazioni del Fondo monetario internazionale “sono le stese che diamo ad altri paesi: le misure contro i rincari e i prezzi dell’energia devono essere mirate e efficienti. E finanziate”. Di positivo ci sta che “i rischi di razionamento in Italia sono stati ridotti dalle risposte di policy, che aiutano l’Italia e l’Europa”. E’ quanto ha affermato il direttore del dipartimento europeo del Fmi, Albert Kammer durante un conferenza stampa alle assemblee autunnali.

Con crescita economica più basse e aumenti di tassi “l’Italia dovrà focalizzarsi molto sulla sua linea di bilancio” allo scopo di far abbassare il debito-Pil. “Dati sviluppi attuali ci attendiamo sforzi di bilancio più ambiziosi in futuro – ha aggiunto – ad esempio per ampliare la base imponibile, o nell’andare avanti sulle riforme strutturali, non solo in Italia”. In generale Next Generation Eu è “uno strumento eccellente per aiutare” la crescita e l’attuazione del Pnrr “è di importanza critica”, ha detto Kammer.

Quanto ai provvedimenti messi in campo dal alcuni governi europei contro i rincari dell’energia e l’alta inflazione “non sono molto efficienti” e possono essere migliorati, affinchè risultino più mirati a sostegno delle famiglie più vulnerabili . Secondo l’istituzione di Washington, oltre ad essere mirati e temporanei gli interventi contro la crisi attuale devono essere anche “finanziati”. E sul fabbisogno che questo implica Kammer ha sviluppato alcuni concetti che fanno capire quali siano le preoccupazioni del fondo. Ha fornito alcuni numeri: “sul 2022 in media in Europa il costo della vita è cresciuto di oltre il 7% a causa dei rincari dell’energia. Le analisi del Fmi suggeriscono che compensare pienamente il 20% delle famiglie meno ricche costerebbe lo 0,4% del Pil – ha detto – mentre compensare il 40% delle famiglie meno ricche costerebbe fino all’1% del Pil. Tuttavia i costi di alcuni pacchetti, incluse le nuove misure annunciate, sono ampiamente superiori a questi numeri. Quindi, chiaramente, ci sono margini per fornire supporto ai vulnerabili a costi più bassi”, affermato il direttore del dipartimento europeo.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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