(Teleborsa) – Il Consiglio ha adottato oggi le sue posizioni negoziali su due proposte che affrontano gli aspetti energetici della transizione climatica dell’UE nell’ambito del pacchetto “Fit fot 55”: la direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili e la direttiva sull’efficienza energetica. Gli accordi hanno permesso al Consiglio di avviare negoziati con il Parlamento europeo.
Il Consiglio ha convenuto di fissare un obiettivo vincolante a livello dell’UE del 40% di energia da fonti rinnovabili nel mix energetico complessivo entro il 2030. L’attuale obiettivo a livello dell’UE è pari ad almeno il 32%. Gli Stati membri dovranno aumentare i contributi nazionali stabiliti nei loro piani nazionali integrati per l’energia e il clima, da aggiornare nel 2023 e nel 2024, al fine di conseguire collettivamente il nuovo obiettivo. Inoltre, per far progredire l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui l’integrazione è stata più lenta, il Consiglio ha concordato obiettivi e misure settoriali più ambiziosi, accompagnati da flessibilità che si applicano, ad esempio, ai metodi di calcolo.
Il Consiglio ha concordato inoltre di ridurre il consumo di energia a livello dell’UE del 36% per il consumo finale di energia e del 39% per il consumo di energia primaria entro il 2030. Gli obiettivi utilizzano un nuovo valore di riferimento e corrispondono a un obiettivo di riduzione del 9% rispetto al 2020. Il consumo di energia finale rappresenta l’energia consumata dagli utilizzatori finali, mentre quello di energia primaria comprende anche ciò che viene utilizzato per la produzione e la fornitura di energia.
Il Consiglio ha anche concordato un graduale aumento dell’obiettivo di risparmio energetico per il consumo di energia finale. Gli Stati membri garantirebbero risparmi pari all’1,1% del consumo annuo finale di energia a partire dal 1º gennaio 2024; all’1,3% a decorrere dal 1º gennaio 2026; e all’1,5% a partire dal 1º gennaio 2028, con la possibilità di riportare al periodo successivo un massimo del 10% dei risparmi in eccesso. Il Consiglio ha incluso la possibilità di contabilizzare i risparmi energetici realizzati attraverso le tecnologie di combustione di combustibili fossili nel settore industriale in casi debitamente giustificati, confermati da audit energetici, nel calcolo ai fini del conseguimento dell’obiettivo.