(Teleborsa) – Un aumento dei tassi di interesse da 75 punti base è ormai scontato per la riunione di mercoledì della Federal Reserve, ma alcuni analisti si stanno preparando per un aumento di 100 punti percentuali, una mossa impensabile solo pochi giorni fa. L’ennesimo rovente rapporto sull’indice dei prezzi al consumo statunitensi ha però aumentato la pressione sulla Banca centrale guidata da Jerome Powell, suggerendo che il FOMC ha ancora del lavoro da fare per contenere l’aumento dei prezzi e che le probabilità di un hard landing per l’economia statunitense continuano ad aumentare.
ha infatti tagliato le sue previsioni per il PIL degli Stati Uniti per il 2023, poiché prevede una politica di inasprimento della Federal Reserve più aggressiva per il resto di quest’anno e un tasso di disoccupazione più alto di quanto previsto in precedenza. La crescita dell’economia dovrebbe attestarsi al +1,1% l’anno prossimo, in calo rispetto alla precedente stima di una crescita dell’1,5% dal quarto trimestre del 2022 alla fine del 2023. La banca d’affari ora prevede che la Federal Reserve aumenterà i tassi di 75 punti base questa settimana, e 50 punti base a novembre e dicembre, con il tasso sui Fed Funds che raggiungerà un picco del 4-4,25% entro la fine dell’anno.
“Sebbene il mercato possa ipotizzare un aumento di 100 punti base, non credo che la FED deciderà di farlo, preferendo invece sottolineare che non rallenterà il ritmo dei rialzi finché non ci sarà una certa moderazione dell’inflazione – commenta Eric Winograd, Senior VP e US Economist di AllianceBernstein – È chiaro che ciò non è ancora avvenuto e ciò significa che ulteriori aumenti consistenti (50 o 75 punti base) restano probabili nei prossimi mesi”.
Piuttosto che sollecitare una mossa più drastica alla prossima riunione (come un rialzo più consistente), gli ultimi dati sull’inflazione depongono a favore di uno spostamento verso l’alto dei “dot”, ossia le previsioni a breve e lungo termine dei funzionari della FED sul tasso sui Fed Funds, secondo gli economist PIMCO. “Le nuove proiezioni saranno rese note in occasione della riunione di settembre e ci aspettiamo di vedere un tasso terminale medio più alto, pari al 4,5%, il che suggerisce che la FED avrebbe ancora della strada da fare nel processo di rialzo dei tassi prima di passare al mantenimento del tasso sui Fed Funds, poiché il ritmo più graduale della disinflazione richiede una politica più aggressiva nel tentativo di evitare un ulteriore aumento delle aspettative di inflazione”, affermano Tiffany Wilding e Allison Boxer.
Gli investitori non guarderanno però solo alla FED questa settimana. Nella giornata di giovedì sono in calendario gli incontri delle banche centrali di Giappone, Regno Unito, Indonesia, Sud Africa, Turchia e Svizzera. La Banca nazionale svizzera dovrebbe aumentare i tassi di 75 punti base, una mossa che porterebbe il costo del denaro in positivo per la prima volta in otto anni. La Bank of England dovrebbe aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, portandosi al 2,25%.