(Teleborsa) – I dati sull’inflazione pubbicati oggi sono la prima lettura “positiva” da quando la Federal Reserve ha iniziato a inasprire la politica monetaria. E’ quanto sottolinieato dal presidente della Fed di Chicago Charles Evans, secondo cui la banca centrale USA ha ancora molto lavoro da fare.
Il banchiere ha definito il tasso di inflazione dell’8,5% ancora “inaccettabilmente” alto ed ha indicato che la Fed dovrà ancora aumentare i tassi di interesse al 3,25%-3,5% per la fine di quest’anno ed al 3,75%-4% entro la fine del 2023.
Attualmente i tassi di interesse USA sono al 2,25%-2,50% e quindi questo impicherebbe che la Fed possa rallentare il ritmo di aumenti dei tassi di interesse quest’anno, mancando appena l’1% al target di fine 2022, ma nello stesso tempo potrebbe rivelarsi più aggressiva l’anno prossimo, quando i tassi sono inidcati al 4% contro il 3,75% atteso dagli analisti.
“Sento che siamo in una buona posizione e possiamo orientarci per essere più restrittivi se l’inflazione sfugge di mano “, ha detto Evans ad un evento in Iowa, aggiungendo “se le cose migliorerannono più rapidamente, non si potrà aumentare i tassi così tanto”.