(Teleborsa) – Un aumento dei tassi di interesse, da cinquanta punti base, a maggio merita di essere considerato e potrebbe essere molto probabile. Lo ha affermato Charles Evans, il presidente della Fed di Chicago, aggiungendo che non si opporrà a portare il costo del denaro dal 2,25% al 2,5% entro la fine dell’anno. Un ritmo – ha spiegato il banchiere – che richiederebbe un paio di aumenti dei tassi di 50 punti base alle prossime riunioni della Federal Reserve.
Tuttavia – ha aggiunto Evans – la Fed non dovrebbe aumentare i tassi così velocemente da non avere abbastanza tempo per valutare le pressioni inflazionistiche e adeguare la politica monetaria.
La banca centrale statunitense ha alzato i tassi di interesse, il mese scorso, per la prima volta in tre anni, e con l’accelerazione dell’inflazione dovrebbe aumentare il suo ritmo con aumenti di mezzo punto percentuale per un paio di riunioni invece dei consueti incrementi di un quarto di punto.
Intanto c’è grande attesa per i dati che condizioneranno la politica monetaria di una Fed che si è già mostrata più aggressiva: i prezzi al consumo per marzo, in programma domani, martedì 12 aprile, che dovrebbero mostrare un aumento dell’8,4%, molto al di sopra del target di inflazione del 2% della banca guidata da Jerome Powell. Mercoledì sarà, invece, il turno dell’indice dei prezzi alla produzione.