(Teleborsa) – “Abbiamo chiamato lo sbarco in Borsa un traguardo volante, metafora chiara per gli appassionati di ciclismo. La quotazione è infatti un momento importante e c’è grande entusiasmo, ma anche la consapevolezza che la gara e il percorso sono ancora tutti da giocarsi“. Lo ha detto a Teleborsa Gianmarco Lanza, Presidente e Amministratore Delegato di , nel giorno della quotazione dell’azienda bergamasca a Piazza Affari. “Il momento è complesso, perchè gli scenari sia nel mercato dell’elettronica che in quello finanziario sono sfidanti, ma in entrambi i casi ce la stiamo cavando molto bene. Industrialmente stiamo andando molto forte e siamo riusciti a portare a termine questa operazione di successo“, ha aggiunto.
FAE Technology – specializzata in design, sviluppo, progettazione industriale, prototipazione e fornitura di soluzioni nel settore dell’elettronica integrata – rappresenta la diciottesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese e porta a 184 il numero delle società attualmente quotate su Euronext Growth Milan.
In fase di collocamento ha raccolto 4,5 milioni di euro, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di integrale esercizio dell’over-allotment, l’importo complessivo raccolto sarà di 5 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 20% e la capitalizzazione di mercato allìIPO è pari a 22,5 milioni di euro.
“Siamo cresciuti in maniera importante dal punto di vista organico negli ultimi anni e abbiamo bisogno di associare a questo una potenziale crescita per linee esterne – ha spiegato Lanza – L’azienda ha raggiunto il grado di maturità e solidità per cui un’operazione straordinaria come l’apertura del capitale era opportuna”. Inoltre, il gruppo “ha delle opportunità di investimento in Ricerca e Sviluppo significative, grazie alla membership con l’MIT e le partnership di alto livello con altre realtà, e quindi con nuove risorse potremo potenziarle ulteriormente”.
FAE Technology è stata costituita nel 1990 a Gazzaniga (BG) ad opera del fondatore Francesco Lanza con il quale inizia la produzione di piccole serie di schede elettroniche. Il figlio Gianmarco guida la società dal 2008, anno nel quale l’impresa fatturava 2,5 milioni di euro. FAE ha chiuso il 2021 con un valore della produzione pari a 24,6 milioni di euro e un EBITDA di 2,7 milioni di euro. Il primo semestre di quest’anno ha visto un’ulteriore crescita, chiudendosi con un un valore della produzione pari a 18,1 milioni di euro e un EBITDA di 1,8 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’M&A, l’AD ha affermato che “l’obiettivo è identificare realtà che abbiano competenze specifiche e complementari alle nostre, molto verticalizzate e con grandi tassi di innovazione. Inizialmente in Italia, poiché il percorso di internalizzazione del nostro business ha una sua complessità, ma ormai iniziamo ad avere la dimensione e la struttura per poterci pensare”.
Partendo dallo sviluppo di proof of concept (PoC) e gestendo le fasi di progettazione e prototipazione sino alla produzione di serie di schede e sistemi elettronici, l’azienda è in grado di abilitare in modo estremamente rapido l’innovazione elettronica nei diversi settori che sono interessati dalla pervasività della stessa. “Siamo un’azienda che tratta sia hardware che software, anche se la maggior parte dei ricavi viene dalla prima – ha detto Lanza – Anche se bisogna sottolineare che si stanno sempre più integrando in soluzioni embedded”.
Per sviluppare queste soluzioni c’è bisogno chiaramente di personale qualificato. “Ci avvaliamo di personale STEM e il mismatch tra domanda e offerta è notevole. Contribuiamo ad abbassarlo con progetti di educazione, qualifica & riqualifica, progetti con le scuole, modelli di rectruiting innovativi – ha spiegato – Facciamo fatica a trovare le risorse, ma un po’ meno della media del mercato, perchè siamo una realtà attrattiva e giovane“.
Inoltre, FAE si caratterizza per un focus sull’innovazione promuovendo attività di open innovation e ricerca condivisa nell’hub di Kilometro Rosso, che si aggiunge ai due plant operativi nella zona industriale di Bergamo. Un altro passo importante è stato l’ottenimento della qualifica di società benefit. “Lo spirito benefit c’è da tanti anni in azienda e crediamo che sia fondamentale per una società moderna che opera in costante connessione con altri player e stakeholder”, secondo l’AD.