(Teleborsa) – Alla Bce e nell’Eurosistema delle banche centrali “abbiamo deciso in maniera anticipata di sperimentare rapidamente” le diverse caratteristiche chiave che dovrebbe avere un euro digitale. Lo ha affermato la presidente Christine Lagarde, durante un convegno organizzato dalla Banca di Francia sulla finanza digitale.
“Per noi è il progetto sull’euro digitale, con cui decideremo tra circa un paio di anni se muovere verso la fase post prototipo. Attualmente – ha detto – non siamo ancora nella fase di prototipo”. Lagarde ha sostenuto che per una banca centrale è necessario “stare nel gioco” della digitalizzazione delle valute “per non rischiare di perdere il ruolo di àncora di salvaguardia che abbiamo svolto per anni”. In questo percorso “non siamo soli, quando abbiamo iniziato eravamo circa 30. Ora, secondo la Banca dei regolamenti internazionali – ha detto – ci sono più di 100 banche centrali nel mondo che studiano valute digitali”. La banca centrale cinese “è davanti a noi ma non siamo messi male”.
Lo sviluppo “tempestoso” di criptoasset e nuove tecnologie della finanza digitale, come i sistemi Dlt “ha colto di sorpresa il mondo” ed è stato favorito dalla spasmodica ricerca di rendimenti, che negli anni scorsi era stimolata dai tassi di interesse ultra bassi delle banche centrali. Secondo Lagarde i criptoasset “tradizionali” (come Bitcoin o Ethereum) “sono ovviamente asset puramente speculativi e certamente non un contenitore stabile di valore”. Mentre una cosa diversa sono le stablecoin, che a volte hanno dei sottostanti a garanzia m che al momento “rappresentano circa il 10% delle attività cripto, quindi una quota minoritaria”, ha detto.
Il futuro possibile euro digitale “potrà e dovra essere” basato su un sistema “decentralizzato”, coin il coinvolgimento di “partnership pubblico-privato”. Queste le parole del governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy aprendo il convegno.