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Energia, Todde: con rinnovabili previste al 2030 trenta miliardi risparmi

(Teleborsa) – “Se avessimo oggi la produzione di energia da rinnovabili prevista al 2030, spenderemmo 45 miliardi di euro invece di 75 miliardi” per l’approvvigionamento energetico. Lo ha detto la viceministra dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde intervenendo agli Electric Days sulla transizione energetica in corso a Roma. Al 2030 l’obiettivo è di soddisfare il 72% del fabbisogno energetico con fonti rinnovabili, rispetto al 40% di oggi. Nel 2019, la bolletta energetica dell’Italia è stata pari a 44 miliardi di euro.

Secondo la Todde, il conflitto in Ucraina “sta accelerando molto la discussione sulle rinnovabili” con l’obiettivo di trovare un’alternativa al al gas russo che oggi rappresenta il 38% delle importazioni di gas del nostro paese. In merito alle rinnovabili, per la viceministra “è un dovere intercettare il valore della componentistica per creare posti di lavoro e non dipendere da altri paesi”. Sul tema delle sanzioni alla Russia, sottolineata l’importanza per l’Europa di avere una “voce unitaria” e di tenere in considerazione gli squilibri che i tetti all’importazione di gas stanno creando fra paesi del Nord e del Sud Europa.Con l’attuale prezzo del gas, i paesi del Nord Europa stanno facendo extra profitti, mentre i paesi importatori del Sud sono coinvolti diversamente. Ci vuole una mediazione”, ha detto Todde.

Quanto allo stop alle importazioni di gas russo “avrà conseguenze sull’inverno del 2023, misurabile in alcuni gradi in meno” di riscaldamento, prosegue sottolineando che “il problema infatti non sarà questo inverno ma il prossimo quando avremo poche scorte. Molto dipenderà da quanto saremmo veloci ad aumentare l’impiego di gas liquefatto. Per questo stiamo lavorando molto anche su rigassificatori e sulle navi gassiere”.

Ad oggi al Mise sono aperti “70 tavoli di crisi che coinvolgono 100mila lavoratori”, ha riferito Todde. “Ci sono diverse filiere in crisi per il rincaro delle materie prime e dell’energia. E’ un tema che va affrontato non solo con regole nazionali come abbiamo fatto noi con i decreti energia, necessari per tenere in vita le aziende e farle ripartire”. Fra i settori più colpiti quello dell’automotive, già in crisi per la transizione verso la mobilità elettrica. “Molte aziende di componentistica per motori a combustione erano già in crisi e si ponevano il tema della transizione. Bisogna sostenerle e non avere avere paura del cambiamento”. Rispetto alle stime di una perdita di 70mila posti di lavoro nel solo settore automotive, Todde ha risposto che “se ne possono creare altrettanti investendo nella transizione e nella formazione dei dipendenti”.

“Non credo che aumentare tasse sia una prospettiva per un paese che arriva da due anni di pandemia”, ha concluso.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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