(Teleborsa) – “Per garantire la sicurezza energetica al Paese in questa delicata fase storica i rigassificatori di Piombino e di Ravenna sono necessari, ed è importante che siano realizzati nel più breve tempo possibile”. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, durante un’audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. “La somma di Piombino e Ravenna è di 10 miliardi di metri cubi di gas (annui, ndr)”, ha aggiunto il ministro, specificando che “per Piombino c’è l’impegno mio e del governo per un uso temporaneo, non oltre i tre anni”.
Il ministro ha affermato che “il processo di transizione richiede un lasso di tempo durante il quale dovremo garantire energia alle famiglie e alle imprese mediante il gas. Lo potremo fare anche grazie alle nuove norme che prevedono l’aumento della produzione del gas nazionale, il potenziamento delle infrastrutture esistenti e l’entrata in esercizio dei rigassificatori di Piombino e Ravenna”.
Pichetto Fratin ha spiegato che “il price cap non è la definizione del prezzo del gas, il cap è una misura anti-speculazione. Il prezzo del gas è dettato dal rapporto tra compratore e venditore. Per rendere l’idea, il cap funziona come in borsa quando viene sospeso un titolo per eccesso di rialzo o ribasso”. “Decidere di bloccare la speculazione permetterà agli stati di poter intervenire per calmierare i prezzi delle bollette – ha aggiunto – L’Italia è stata promotrice di questa misura che ha raccolto progressivamente un consenso sempre più ampio”. “Il tetto al prezzo serve per evitare le fiammate speculative a cui abbiamo assistito in questi mesi, soprattutto ad agosto”, ha ribadito.
Durante il suo intervento il ministro ha auspicato che si possa aprire un dibattito sul nucleare. Per raggiungere “l’indipendenza energetica è necessario parlare, senza pregiudizi, di nucleare e delle opportunità ad esso connesse”, ha affermato, “io non ho alcuna preclusione sul nucleare che, invece, mi sembra possa rispondere in maniera efficace al raggiungimento degli obiettivi di neutralità tecnologica“. “Per quanto riguarda lo stato delle competenze in Italia, restano in capo all’Enea quelle sulla ricerca e l’impiego dell’energia nucleare, in particolare si auspica che nell’arco di 10-15 anni possa essere implementata la tecnologia di quarta generazione, che sarà un vettore tecnologico di transizione propedeutico all’approccio finale alla fusione nucleare”, ha aggiunto.
Il ministro ha espresso alcune riflessioni sul settore dell’automotive e degli imballaggi. “Non possiamo puntare solo sullo sviluppo e l’implementazione dell’elettrico, ma dobbiamo puntare anche sulla filiera produttiva dell’idrogeno e sulla sostituzione dei vecchi combustibili con i biocarburanti“, ha sottolineato Pichetto Fratin. “Lo stesso discorso vale anche nel negoziato europeo sugli imballaggi, non possiamo accettare una preferenza assoluta verso i prodotti riutilizzabili, attraverso obiettivi molto elevati di riutilizzo”, ha spiegato. Per Pichetto Fratin, “queste disposizioni possono avere l’effetto svantaggioso di minare i sistemi di gestione dei rifiuti di imballaggio esistenti, di vanificare gli investimenti già effettuati o di bloccare quelli previsti, anche con i finanziamenti dell’Ue, di ostacolare l’innovazione, di imporre un notevole costo di adattamento o di provocare la chiusura di aziende e innalzare di conseguenza la disoccupazione“.