(Teleborsa) – Lo shock dei prezzi energetici continua a minare le prospettive di crescita. Lo ha detto il direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti, in audizione sul Dl Aiuti che “si inserisce in un momento di grande incertezza per il potere d’acquisto delle famiglie e la capacità produttiva delle imprese. Le conseguenze della crisi vanno ben oltre la portata diretta delle sanzioni e investono tutti gli aspetti dell’ecosistema imprenditoriale. Le catene globali del valore sono state travolte e, prima che il mercato possa ricostruirle, occorrerà del tempo”, ha spiegato. E gli “enormi rincari di materie prime ed energia stanno impattando sui costi delle imprese, in Italia ancor piu’ che negli altri paesi europei, assottigliando i margini, in alcuni casi fino a zero. Secondo le stime del nostro Centro Studi, a causa del balzo dei prezzi, i costi energetici della manifattura italiana sono cresciuti di 27 miliardi di euro rispetto al periodo pre-crisi (+68 miliardi nell’intera economia)”.
In linea con i precedenti interventi, il Dl Aiuti è connotato ancora da misure di breve respiro, sebbene si intravedano primi elementi strategici sul fronte energetico”. In questo senso, secondo il d.g., sono “positivi gli interventi in materia di rinnovabili, in particolare per la semplificazione delle procedure autorizzative e per l’individuazione delle aree idonee. Si tratta di interventi che determinano le condizioni per facilitare, stavolta in via strutturale, il processo di diversificazione delle fonti e i relativi investimenti”. In questa cornice “riteniamo fondamentale – ha aggiunto Mariotti – velocizzare le procedure per la bonifica dei siti contaminati, in modo da consentire investimenti sui territori oggi bloccati da norme e procedure non al passo con i tempi, che rischiano di vanificare gli strumenti di supporto agli investimenti sui territori”.
Da segnalare, a giudizio dell’esponente di Confindustria, anche “il potenziamento dei crediti d’imposta per imprese energivore e gasivore, sebbene si confermi la natura congiunturale di tali interventi e non manchino criticità applicative. Limitata a un innalzamento dell’aliquota, invece, la modifica al contributo straordinario sugli extra-profitti del settore energetico, la cui disciplina e’ ancora bisognosa di incisivi interventi diretti a individuare in modo corretto gli extra-profitti e a intercettare esclusivamente le imprese che li hanno conseguiti. Sulla nuova misura a sostegno degli autotrasportatori inserita nel Dl segnaliamo che, pur condividendone la finalità, essa è basata su una discriminazione, in quanto l’agevolazione per l’acquisto del carburante e’ riconosciuta solo al trasporto stradale di merci, mentre restano esclusi i settori del trasporto passeggeri”.
Preoccupa invece il “rallentamento nella tensione riformistica collegata al PNRR, favorito da interessi di parte e molto lontano dall’interesse generale del Paese”. Non si tratta – spiega Mariotti – “solo di approvare le norme nei tempi previsti dal Piano, ma anche di dotarle di una qualità all’altezza dei temi affrontati e di preoccuparsi, già in sede parlamentare, della loro concreta implementazione. Ciò richiede un alto senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche e sociali, che dovrebbero assumersi la paternità del percorso riformatore, pur nel confronto dialettico tra opinioni e soluzioni differenti”, ha concluso.