(Teleborsa) – Il Garante per la protezione dati personali ha inflitto a Enel Energia una sanzione di 26,5 milioni di euro per il trattamento illecito dei dati personali degli utenti a fini di telemarketing. Oltre al pagamento della multa, si legge in una nota dell’authority, la società dovrà adottare una serie di misure per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati. L’Autorità ha ingiunto a Enel Energia di adeguare ogni trattamento di dati svolto dalla rete di vendita a modalità e misure idonee a comprovare che l’attivazione di offerte, servizi e contratti avvenga solo a seguito di contatti promozionali su numerazioni telefoniche censite e iscritte al Registro degli operatori della comunicazione (ROC).
Il provvedimento è arrivato a seguito di di segnalazioni e reclami di utenti che lamentavano la ricezione di telefonate promozionali indesiderate, la difficoltà di esercitare i propri diritti in tema di protezioni dati personali e problemi derivanti dalla gestione dei dati nell’ambito dei servizi di fornitura energetica. Nel corso dell’istruttoria, il Garante ha osservato quello che scrive come “un netto e preoccupante incremento” del fenomeno del telemarketing nel settore energetico con l’approssimarsi della scadenza per il passaggio dal mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas al mercato libero.
Enel Energia ha precisato di “aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa, di essere estranea alle condotte di chiamate indesiderate e di aver sempre applicato misure di prevenzione dei rischi per la gestione di canali telefonici a scopo commerciale”, si legge in una nota. La società ha rilevato come il fenomeno fraudolento dell’esistenza di operatori abusivi – che si spacciano per agenti di Enel Energia al fine di ottenere l’attenzione dell’interlocutore, per poi offrire nel corso della telefonata contratti con terzi concorrenti – espone la società stessa a danni rilevanti anche sotto il profilo dell’immagine.
Enel Energia, per impedire l’uso abusivo del proprio nome, ha interrotto dal maggio 2017 le attività di vendita telefonica dei contratti dandone ampia comunicazione ai clienti. Il canale è stato riaperto durante la pandemia, che ha ridotto la possibilità di incontro fisico con i clienti. “Nonostante tutte le segnalazioni su cui si è basata l’istruttoria si riferissero al periodo in cui la società non effettuava telefonate, il Garante ha ritenuto di irrogare la sanzione, in assenza di prove e solo sulla base della presunzione che le chiamate venissero da operatori incaricati da Enel, per il solo fatto che così avevano dichiarato gli operatori telefonici”, ha aggiunto Enel Energia.