(Teleborsa) – Proporre uno dei più avanzati schemi di misurazione al mondo per calcolare il livello di applicazione dei principi di Economia Circolare nell’ambito delle organizzazioni o dei processi produttivi, rappresentando un punto di riferimento in tutti gli ambiti dell’Economia Circolare in Italia e all’estero. Questo l’obiettivo di Circular Evolution, l’associazione nata dalla partnership tra CESI, Enel X e ICMQ e di cui Bulgari rappresenta il primo socio ordinario. Presentata oggi presso l’Auditorium di Enel X a Roma, l’associazione è stata fondata per divulgare la conoscenza, la diffusione e l’applicazione dei principi della Circular Economy.
Circular Evolution vuole promuovere attraverso la diffusione della Circular Certification uno dei primi standard a livello internazionale per permettere una reale misurazione della circolarità di prodotti, organizzazioni e siti produttivi, contribuendo a definire un nuovo approccio all’Economia Circolare basato su parametri oggettivi e condivisi. Circular Certification rappresenta una certificazione unica che fornisce strumenti concreti per la misurazione del livello di adozione dei modelli di Economia Circolare dal punto di vista dell’organizzazione, dei consumi energetici e in ottica di prodotto. Accreditato da Accredia per la garanzia di qualità e trasparenza sul mercato, Circular Certification permette alle aziende di assumere maggiore consapevolezza rispetto ai benefici raggiungibili tramite un paradigma che coniuga competitività, innovazione e sostenibilità e di verificare i miglioramenti ottenuti monitorando il livello di circolarità raggiunto e certificandolo in maniera puntuale attraverso un marchio.
La costituzione di Circular Certification si inserisce all’interno di un contesto post-pandemico caratterizzato da un rallentamento nel percorso per il raggiungimento degli obiettivi mondiali inerenti all’Economia Circolare e che ha visto, tra il 2018 e il 2020, un calo del tasso di circolarità dal 9,1% all’8,6% (Circularity Gap Report). In questo scenario la missione di CircularEvolution e il programma Circular Certification offrono un contributo prezioso. Con un tasso di utilizzo circolare della materia del 21,6%, una quota complessiva del riciclo del 68% e una quota di energia rinnovabile sul consumo totale lordo di energia del 18,2%, l’Italia mostra di essere un passo avanti rispetto agli altri paesi europei.
“Con la nascita dell’Associazione Circular Evolution vogliamo porre l’accento sull’importanza dell’Economia Circolare come modello di comportamento per rendere più sostenibili e quindi più attente alle esigenze dell’ambiente le attività produttive delle aziende italiane – ha dichiarato Francesco Venturini, responsabile di Enel X e presidente di Circular Evolution –. In Enel X ormai da tempo giochiamo un ruolo da protagonisti nello sviluppo di soluzioni e metodi per l’analisi concreta della circolarità delle realtà che supportiamo, e oggi rafforziamo questo impegno promuovendo un’iniziativa unica nel suo genere. Grazie alla sinergia con altre grandi aziende e alcuni tra i più importanti centri di ricerca del Paese abbiamo realizzato Circular Certification, una certificazione che attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi misura la qualità delle pratiche di Economia Circolare delle aziende che decidono di intraprendere un percorso virtuoso per creare valore al business e rispettare le linee guida della transizione energetica che mai come in questo momento storico è necessario accelerare”.
“L’impegno in ambito sociale ed ambientale – ha annunciato Eleonora Rizzuto, direttore Sviluppo Sostenibile Bulgari e LVMH Italia, in qualità di vice presidente dell’associazione – rappresenta per Bulgari una parte integrante della propria strategia ed un fattore distintivo. La sostenibilità è imprescindibile per innovazione, competitività e sinergia. Sono tutti obiettivi fortemente complementari che possono essere perseguiti contemporaneamente grazie all’approccio dell’Economia Circolare, modello economico sfidante e non ancora del tutto realizzato in Italia. L’adesione di Bulgari all’Associazione Circular Evolution costituisce un ulteriore passo in tal senso, facendo leva sulla capacità di fare rete tra aziende operanti in settori diversi e promuovendo un approccio scientifico per l’adozione dei modelli di Economia Circolare. Un progetto ambizioso che mira a costituire un polo di eccellenza capace di fornire strumenti di certificazione, competenze e conoscenze efficaci in tutti i principali ambiti dell’Economia Circolare. Il lusso è sinonimo di eccellenza e Bulgari punta a giocare un ruolo di primo piano anche su questo fronte per innovare il presente per un futuro sostenibile”.
Nel corso della mattinata è stato presentato in anteprima l’inedito programma Circular Certification, lo strumento ad oggi più innovativo presente nello scenario internazionale per valutare in maniera oggettiva e trasparente le performance di sostenibilità di aziende, università, istituzioni e associazioni attraverso l’utilizzo di schemi accreditati per la misurazione del livello di circolarità di un’organizzazione, dei prodotti e di un sito specifico.
“Circular Evolution – ha affermato Matteo Codazzi, ceo di CESI – promuove l’Economia Circolare, mettendo a disposizione strumenti molto innovativi di valutazione e misura necessari per aiutare le organizzazioni nell’implementazione. CESI, focalizzata sull’innovazione, partecipa alla fondazione dell’Associazione contribuendo attivamente allo sviluppo di queste metriche, attraverso le proprie competenze tecnologiche e la profonda conoscenza delle tematiche energetiche e ambientali. Solo seguendo un approccio sistemico si può raggiungere l’obiettivo sempre più urgente di un utilizzo ancora più efficiente e sostenibile di materie prime, risorse ed energia. CESI, insieme agli altri fondatori, è convinta che favorire la diffusione dell’Economia Circolare sia un tassello fondamentale nel percorso del nostro Paese verso la transizione energetica. Circular Evolution avrà senz’altro un ruolo essenziale in questo tragitto”.
“Tra gli obiettivi inseriti nella strategia europea per la sostenibilità – ha commentato Lorenzo Orsenigo, presidente di ICMQ – vi è l’estensione dell’Economia Circolare. E anche in questo caso, così come per gli altri obiettivi individuati, diventa essenziale poter verificare i risultati raggiunti, ovvero è necessario definire e dotarsi di strumenti che ne consentano la misurabilità. Lo scenario attuale è prevalentemente dominato da indici puramente qualitativi, non adeguati a soddisfare le richieste dell’UE. Per questo motivo, l’indice di circolarità di prodotto sviluppato da ICMQ, insieme ad ENEL X, riveste una particolare rilevanza. Tale indicatore è relativo a 4 elementi: energia, acqua, rifiuti e il contenuto di materiale riciclato. Esso costituisce il punto di arrivo di un processo avviato da tempo e si ricollega strettamente ad altri strumenti disponibili e utili per disporre di una molteplicità di informazioni relative al Ciclo di Vita (LCA) di un prodotto, così da consentire di attestarne il valore ambientale. È, ad esempio, il caso della Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD), anch’essa basata sul ciclo di vita e sull’impatto ambientale relativo. Necessariamente dovranno essere entrambi parte di un unico percorso metodologico. ICMQ, in tutte le sue politiche, ha sempre avuto un atteggiamento multistakeholder, ossia di stimolo nei confronti delle industrie e delle imprese a sostegno di comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale. La scelta di far accreditare lo schema in modo che possa essere adottato anche da altri operatori e la nascita di Circular Evolution come soggetto promotore sul mercato, rientrano in una precisa strategia che, se da un lato è guidata da obiettivi di miglioramento complessivo della filiera e del mercato dal punto di vista della riduzione degli impatti ambientali, dall’altro nasce dalla consapevolezza che un ampliamento generalizzato in questa direzione costituirà un vantaggio per tutti, favorendo la crescita di un’economia realmente sostenibile”.