(Teleborsa) – “Bisogna avere una linea comune anche perché sarebbe irrealistico pensare di tornare alle regole precedenti”. Lo ha detto oggi all’Ecofin, il Ministro dell’Economia Giorgetti, a proposito della revisione della governance europea. Il ministro ha evidenziato tra le altre, la necessità che gli incentivi pubblici siano più precisi e appropriati nella fase delle proposte e più vicini alle necessità di rispondere efficacemente alle sfide che stiamo affrontando. Per quanto riguarda la fiscalità strutturale, si legge in una nota, Giorgetti ha criticato l’approccio molto rigido ancora più dannoso nel quadro attuale caratterizzato da una forte incertezza.
I ministri delle Finanze dell’Unione europea si attendono una valutazione aggiornata della Commissione europea sulle misure messe in campo dall’Ungheria per il rispetto dello stato di diritto, che eviterebbe il congelamento dei fondi di coesione Ue “entro la fine di questa settimana, in modo da poter prendere una decisione a livello di Coreper (ambasciatori permanenti presso l’Ue) la prossima settimana” su tutto il pacchetto di provvedimenti ad esso collegato. E’ quanto ha riferito il ministro delle finanze della Repubblica Ceca, Zbynek Stanjura, nella conferenza stampa della presidenza di turno dell’Ue al termine dell’Ecofin. Per parte sua il vice presidente della commissione europea, Valdis Dombrovskis, pur lamentando le difficoltà tecniche di effettuare questo aggiornamento ha affermato che “”faremo quello che possiamo nei tempi ridotti che ci sono””. Stanjura ha più volte rimarcato di considerare “tutto il pacchetto come un accordo unico: se non ci sta accordo su un elemento non c’è accordo su tutto”, ha detto
Intesa caldeggiata, ovviamente, anche da Giorgetti che ha chiesto agli ungheresi il via libera alla global minimum tax. Secondo quanto riporta una nota, nel suo intervento ha evidenziato l’importanza di lavorare fino all’ultimo per una soluzione positiva.
“Il raggiungimento del compromesso con l‘Ungheria è fondamentale per sbloccare i fondi europei per l’Ucraina, il pillar 2 (della tassazione globale minima) e ovviamente il PNRR ungherese. La conclusione positiva della vicenda e’ oggettivamente nell’interesse di tutti”