(Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di , società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha approvato il Piano Industriale 2022-2024. Viene prevista una crescita organica in tutte le regioni (nella regione ellenica crescita mid single digit dei ricavi, in Italia e Spagna crescita low single digit dei ricavi) e una strategia di M&A incentrata su consolidamento, ampliamento del mercato di riferimento e innovazione. In particolare, la società punta al consolidamento di settore nel Sud Europa (priorità su acquisizione di nuovi clienti e nuovi prodotti), all’ampliamento della dimensione del mercato di riferimento verso gestione dati e crediti performing, alla diminuzione della correlazione tra ricavi e ciclo del credito e a un passaggio da un modello labour-intensive a un modello tech-intensive.
I ricavi lordi sono attesi in aumento a un tasso medio composto (CAGR) del 3-4% nel periodo 2021-2024, con crescita positiva in tutte le regioni, ma maggiore nella regione ellenica sostenuta da una forte pipeline di inflow potenziali. L’EBITDA è atteso in aumento in tutte le regioni, anche se a tassi diversi tra loro, con un CAGR del 6-7% nel 2021-2024. Il margine EBITDA dovrebbe portarsi dal 32% negli ultimi 12 mesi al 30 settembre 2021 (o 34% atteso per il 2021) a un livello pari a 37% al 2024.
L’utile netto esclusi NRIs è atteso aumentare a un tasso medio composto del 15% nel periodo di piano, mentre la generazione di cassa è attesa rimanere solida per i prossimi tre anni, con una previsione di più di 300 milioni di euro di Free Cash Flow cumulati generati nel periodo 2022-2024 (pre-dividendi e acquisizioni). I target finanziari sono basati su ipotesi conservative di mantenimento del GBV a un livello pari a circa 160 miliardi di euro al 2024, in linea con il livello di 30 settembre 2021 e sostenuto da una vivace attività di origination (particolarmente pronunciata nel 2022, che vedrà nuovi mandati in media per 13-14 miliardi di euro all’anno nel periodo 2022-2024). In termini di leva finanziaria, doValue si pone un target di Net Debt / EBITDA ratio tra 2,0-3,0x.
doValue si impegna a erogare un dividendo per azione in aumento a un tasso medio composto (CAGR) almeno pari al 20% nel periodo 2021-2024, ovvero di pagare dividendi totali di almeno 200 milioni di euro in riferimento agli esercizi 2021-2024. La società si riserva la possibilità di incrementare ulteriormente le distribuzioni agli azionisti tramite dividendi o share buy back nel caso l’attività di M&A si rivelasse limitata.
“Nei prossimi anni prevediamo una significativa crescita organica, facendo leva su trend di mercato strutturali di lungo periodo e su una maggiore attività di cross-selling tra le regioni in cui già operiamo – ha commentato l’AD Andrea Mangoni – Una radicale trasformazione del nostro modello operativo migliorerà significativamente la nostra redditività. L’attuazione del nostro business plan ci consentirà di offrire un profilo di remunerazione degli azionisti attraente e più prevedibile, condividendo il valore creato tramite le acquisizioni effettuate a valle della nostra quotazione in borsa. In ultimo, l’accelerazione della traiettoria di crescita di lungo termine del nostro business tramite un ampliamento del nostro mercato di riferimento sarà un’area di primaria importanza nei prossimi tre anni”.
(Foto: © Veerasak Piyawatanakul)