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Deutsche Bank: recessione nel 2023 senza forte rimbalzo nel 2024

(Teleborsa) – Potrebbe essere già in corso una flessione dell’economia in Germania e nell’area euro in generale grazie allo shock energetico derivante dalla guerra Russia-Ucraina, mentre l’aspettativa di una recessione negli Stati Uniti entro la metà del 2023 si è rafforzata sulla scia degli sviluppi dall’inizio della scorsa primavera. Lo afferma nel suo World Outlook 2023, titolato “la recessione incombente”.

Secondo gli analisti della banca tedesca, la FED e la BCE sono “assolutamente impegnate a riportare l’inflazione ai livelli desiderati entro i prossimi anni” e “non sarà possibile farlo senza rallentamenti economici almeno moderati negli Stati Uniti e in Europa e aumenti significativi della disoccupazione”. Vedono la produzione in calo dell’1% nell’EA e del 2% negli Stati Uniti durante l’anno a venire, oltre che una crescita mondiale in rallentamento a circa il 2%, un tasso che storicamente è stato etichettato come recessivo.

“Le recessioni economiche insieme all’aggressiva stretta monetaria e agli shock geopolitici e delle materie prime che le provocano saranno temporaneamente dolorose nei mercati finanziari ed emergenti. Vediamo i principali mercati azionari precipitare del 25% rispetto ai livelli leggermente superiori a quelli odierni quando la recessione negli Stati Uniti colpirà, ma poi riprendersi completamente entro la fine del 2023, supponendo che la recessione duri solo diversi trimestri”, si legge nel report firmato da David Folkerts-Landau, Group Chief Economist, e Peter Hopper, Global Head of Economic Research.

La buona notizia, secondo Deutsche Bank, è che la FED e la BCE riusciranno nelle loro missioni. “Il costo moderato di farlo ora sarà molto inferiore rispetto a non farlo e dover affrontare un problema di inflazione più gravemente radicato lungo la strada – viene sottolineato – Farlo ora porrà anche le basi per una ripresa economica e finanziaria più sostenibile nel 2024“.

Anche così, il ritmo della ripresa nel 2024 e oltre sarà “probabilmente moderato, non un forte rimbalzo come si è visto in passato”. I fattori che probabilmente peseranno sulla crescita globale per qualche tempo a venire includono le incertezze relative sia al conflitto Russia-Ucraina, un persistente shock di competitività indotto dall’energia in Europa, la crescente competizione strategica USA-Cina e il possibile proseguimento della politica cinese zero-Covid.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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