(Teleborsa) – “Siamo tutti consapevoli che la guerra in Ucraina è un fattore di eccezionale incertezza entrato su un quadro macroeconomico internazionale già offuscato da strozzature settoriali, tensioni inflazionistiche e dal riacutizzarsi della pandemia”. A dichiararlo è il capo del servizio struttura economica della Banca d’Italia, Fabrizio Balassone, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Le “conseguenze” saranno “più accentuate per le economia europee” che hanno rapporti più intensi con la Russia, ha sottolineato Balassone.
Il dirigente di Via Nazionale ha parlato anche delle misure di sostegno messe in campo dal Governo. È “materia complessa e delicata. Ci sono diverse possibilità” per perseguire questo obiettivo di tutela delle fasce più deboli come quelli utilizzati “finora dal governo”, ad esempio i “bonus destinati a compensare la spesa per beni energetici” (che vale circa metà dell’inflazione), oppure “anche sui mercati delle materie prime energetiche cercando di intervenire sia sugli extra profitti che sui prezzi all’ingresso del mercato italiano delle materie prime”, strumenti al vaglio anche della “commissione europea” e “sono soluzioni che hanno pro e contro e andranno valutate con estrema attenzione”, ha sottolineato Balassone.
Sinora l’emergenza ha reso necessari interventi che in “gran parte” hanno fatto leva sull’aumento del disavanzo o su risorse disponibili prese nel bilancio rinunciando al miglioramento conti. A un certo punto però dovremo fare più attenzione”, ha aggiunto. Quanto alle nuove misure di sostegno che il governo si appresta a varare “gravano i pericoli del conflitto in Ucraina e le tensioni sui mercati energetici e in generale sulle materie prime” e “al fine di contenere ripercussioni sui conti pubblici” gli “interventi dovranno essere selettivi indirizzandoli” principalmente alle “famiglie più bisognose e alle imprese più colpite dai rincari e dalle limitazioni imposte al commercio con la Russia“, ha ribadito Fabrizio Balassone. “Qualsiasi altra misura deve trovare adeguata copertura”, ha ricordato.
Quanto alle previsioni di crescita inserite nel Def, Balassone ha evidenziato che “sono inferiori rispetto all’autunno scorso e sono soggette a significativi rischi al ribasso”. “Ciononostante le revisioni per i conti pubblici sono migliorate grazie ai risultati del 2021, più favorevoli alle attese” e il governo in questo quadro “mira a contenere l’impatto del caro materie prime e delle materie energetiche e conferma gli obiettivi di disavanzo prevedendo misure espansive”, ha aggiunto. Il capo del servizio struttura economica ha infine riferito che la Banca d’Italia ha stimato che il PIL nei primi tre mesi dell’anno “possa essersi ridotto di poco più di mezzo punto percentuale”. La produzione industriale, ha proseguito, è “diminuita nel primo trimestre, risentendo degli effetti dei maggiori costi e delle difficoltà di approvvigionamento”.