(Teleborsa) – Gli investitori hanno apprezzato il nuovo piano strategico di , con il titolo che è subito balzato a Piazza Affari fin dai primi scambi. L’amministratore delegato Frederik Geertman preferisce però non commentare una singola performance giornaliera in quanto si dice focalizzato sulla crescita a lungo termine del gruppo bancario attivo nello specialty finance. “Pensiamo che questa banca abbia tanto futuro, siamo convinti che con un approccio industriale, basato sulle competenze e la tecnologia, una crescita duratura sia fattibile e fattibile in modo responsabile”, ha detto ai giornalisti dopo la presentazione del piano al 2024.
Sull’M&A, “cerchi di pianificare, ma un po’ dipende dalle opportunità che possono o non possono materializzarsi – ha detto l’AD – Noi abbiamo il nostro orientamento, ma dobbiamo vedere cosa ci capita davanti. Pensiamo possa essere utile far passare un po’ di tempo e rimanere concentrati sulla trasformazione della banca, che non parte oggi in quanto è partita un anno fa. Immagino che nel primo anno o anno e mezzo di piano rimarremo focalizzati sulle nostre cose, però ovviamente potremmo avere opportunità. Saremo molto disciplinati nel valutarle. Per ora non abbiamo dossier sul tavolo. Non ci aspettiamo di fare transazioni nel 2022, ma non possiamo escluderlo”.
Un focus del piano sono sicuramente le partnership, con Banca Ifis che intende aprirsi a nuove collaborazioni strategiche con attori
specializzati per ridurre la complessità e contenere i costi fissi. “Quella sul credito con è in stato avanzata. Si tratta di un player attivo nel wealth management, noi non siamo nel business e quindi siamo perfettamente complementari – ha spiegato – Abbiamo poi accordi con soggetti industriali, facciamo ad esempio il leasing con , ma vorremmo estendere il numero di partner e la natura delle collaborazioni. Un ambito è il noleggio per privati, ad esempio”. Siccome si sono per il momento arenate le ricerche di un partner sul fronte della cessione del quinto, la banca intende “fare tutto in casa” e punta al rilancio della controllata Capitalfin.
A chi gli chiedeva se l’istituto avesse considerato la riforma della giustizia nella definizione del piano, ha risposto: “Le previsioni sulle curve di recupero degli NPL sono basate sulla nostra esperienza storica, non vogliamo fare previsioni ottimistiche in base a possibilità future”. Ha poi aggiunto: “Separatamente dal piano, la riforma della giustizia è comunque rilevantissima. In tutta l’economia italiana un accorciamento dei tempi della giustizia porterebbe a una migliore certezza del diritto. Se ci sarà una riforma, se sarà fatta con la condivisone di tutti e fatta bene, e porterà alla riduzione di tempi (comprese le controversie commerciali), questo per la nostra economia sarà un vantaggio molto grande, anche per quanto riguarda l’attrattività per i capitali stranieri“.
Banca Ifis non è per il momento intimorita dalla crescente competizioni del segmento delle banche dedicate alle PMI o dall’ingresso di operatori fintech. “Ci sono challenger con modelli interessanti. Li prendiamo sul serio, non possiamo essere sbrigativi. Li osserviamo per vedere se possono essere d’ispirazione. Oggi non li stiamo percependo come concorrenza che ci porta via qualcosa, ma non vuol dire che non li sentiremo un domani. Credo sarà una questione di tempo e andremo a capire quali nicchie loro andranno a coprire. Geertman si dice comunque positivo perchè, pur con la presenza di nuovi entranti, Banca Ifis può contare su un alto livello di specializzazione.
L’AD ha affrontato anche la questione riguardate l’acquisto dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi, che si è sostanzialmente bloccato per diversi istituti dopo che inchieste della magistratura hanno scoperto ingenti truffe. “Siamo presenti nell’acquisto di crediti fiscali, ma al momento abbiamo saturato la nostra capacità – ha affermato – Il mercato secondario di vendita si è aridito, e in seguito a importati frodi siamo in attesa di nuove misure. Non avendo lo sbocco d’uscita, non abbiamo più capacità d’acquisto. Attendiamo un’evoluzione normativa e quando si chiarirà la situazione saremo interessate a proseguire”.
Un altro capitolo affrontato è quello dell’organizzazione del lavoro, anche in vista della fine della fase di emergenza. “Questa esperienza ci ha insegnato alcune cose e ci siamo interrogati su cosa potesse essere un rapporto di lavoro più positivo – ha detto Geertman – Abbiamo avviato anche con i sindacati un’interlocuzione e prenderemo delle decisioni nelle prossime settimane. Faremo ricorso allo smart working con limiti e flessibilità. Il ritorno farà bene ai colleghi più giovani, ma vogliamo garantire una flessibilità negli orari di lavoro, sia per l’orario di ingresso e di uscita che per il numero di ore della giornata. Vogliamo dare un’impronta matura al rapporto di lavoro, non guardiamo ai minuti, ma al contributo che ognuno fornisce”.