(Teleborsa) – Secondo gli ultimi dati del monitoraggio della cabina di regia sull’emergenza Covid, l’incidenza settimanale della malattia a livello nazionale si è stabilizzata: 2.011 ogni 100mila abitanti (settimana 14-20 gennaio) rispetto a 1.988 ogni 100mila abitanti della settimana precedete.
Nel periodo 22 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00 – 1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente in cui si registrava un indice di 1,56, ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt a 1 (1,01), rispetto all’1,2 della scorsa settimana.
Il monitoraggio settimanale rileva anche una sostanziale stabilità del tasso di occupazione delle terapie intensive che si attesta al 17,3%, rispetto al 17,5% della rilevazione precedente. Cresce, invece, al 31,6%, dal 27,1% della precedente rilevazione, l’occupazione delle aree mediche. Percentuali ancora nettamente superiori ai valori-soglia, rispettivamente del 10% e del 15%.
Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 rispetto ai 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% contro il 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).
Attualmente sono 7 le Regioni/PPAA classificate a rischio alto secondo il DM del 30 aprile 2020, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati, mentre 11 Regioni/PPAA risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, cinque Regioni/PPAA sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto e 3 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. Almeno 15 Regioni/PPAA riportano una singola allerta di resilienza. Tre Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza. Stando ai numeri potrebbero passare in arancione, oltre alla Valle d’Aosta, anche Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia.