(Teleborsa) – La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato la relazione sulla gestione 2020 dell’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), ente di diritto pubblico operante nel campo della ricerca, dell’innovazione tecnologica e della prestazione di servizi avanzati alle imprese, alla pubblica amministrazione e ai cittadini nei settori dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo economico sostenibile.
Nel 2021, Enea – fa sapere la Corte di conti in una nota – ha adeguato il proprio statuto in virtù del passaggio dei poteri di indirizzo e vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico al Ministero della Transizione ecologica. L’Agenzia è stata autorizzata a istituire la fondazione di diritto privato “ENEA Tech e Biomedical” sottoposta alla vigilanza del Mise, che ha versato 500.000.000 di euro, quale quota 2020 destinata al “Fondo per il trasferimento tecnologico”, istituito nello stesso anno per favorire il passaggio delle nuove conoscenze dall’ambito della ricerca scientifica a quello del mercato.
“Il bilancio 2020 – evidenzia la Corte – è solido, con un avanzo di amministrazione in grado di coprire gli investimenti previsti e un costo del personale pressoché stabile (155.001.350 euro, contro i 154.512.241 del 2019). I versamenti dell’Agenzia al bilancio dello Stato sono stati pari a 1.896.443 euro, con una chiusura in peggioramento dell’esercizio 2020 sul 2019 (entrambi in disavanzo, rispettivamente, di 23.870.777 e 9.404.843 euro), a causa della riduzione delle attività per la pandemia”.
L’ammontare dei residui attivi – si legge nella nota – risulta pari a 148.359.822 euro, quello dei residui passivi a 250.993.390. I residui annullati nel 2020 sono, rispettivamente, di 906.707 e 1.688.157 euro, per i residui attivi e passivi. Il risultato di amministrazione è di 677.419.972 euro (rispetto ai 174.530.411 di avanzo del 2019), mentre il saldo di cassa è analogo all’anno precedente (293.850.059 euro).
Scende del 37,8% sul 2019 (-11.940.724 euro) il saldo tra valore e costo della produzione, pari a 16.457.000 euro. Anche il patrimonio netto scende del 3,5%, per un importo di 652.428.589 euro rispetto ai 676.299.366 del 2019, dovuto al disavanzo economico d’esercizio.