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CMU, via a negoziati per rendere infrastrutture di mercato più competitive

(Teleborsa) – Il Consiglio dell’UE ha concordato oggi un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo sulla proposta di regolamento che rivede il regolamento sui mercati degli strumenti finanziari (MIFIR) e la seconda direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID II). Le priorità di questo riesame sono migliorare la trasparenza e la disponibilità dei dati di mercato, migliorare la parità di condizioni tra le sedi di esecuzione e garantire che le infrastrutture del mercato dell’UE possano rimanere competitive a livello internazionale, si legge in una nota.

Sulla base di questo mandato, possono iniziare i negoziati con il Parlamento europeo al fine di raggiungere un accordo definitivo sulla futura legislazione. La proposta intende rendere più solide le infrastrutture di mercato dell’UE, aumentare la liquidità del mercato e rendere più facile per le aziende ottenere finanziamenti dai mercati dei capitali.

Il progetto di regolamento mira a istituire una banca dati centralizzata o “consolidated tape“, che fornirà l’accesso ai dati di mercato provenienti dalle sedi di negoziazione, dagli internalizzatori sistematici e dagli accordi di pubblicazione approvati in tutta l’UE in modo consolidato. “Ciò migliorerà la trasparenza generale dei prezzi nelle sedi di negoziazione e fornirà agli investitori un accesso più facile ai dati di negoziazione”, viene spiegato.

Il testo garantisce che i fornitori del consolidated tape forniscano dati consolidati affidabili quasi in tempo reale, rilevando che il fornitore dovrebbe pubblicare dati sulle negoziazioni eseguite insieme alle migliori bid&offer disponibili al momento della transazione specifica, come così come le migliori bid&offer europee disponibili al momento della negoziazione dai mercati più competitivi.

Inoltre, il progetto di regolamento introduce una restrizione dei pagamenti per l’instradamento degli ordini dei clienti nell’Unione e lascia agli Stati membri la facoltà di consentire tale pratica solo nel loro territorio. In sostanza, il Consiglio dell’UE ha respinto i piani della Commissione europea per vietare ai broker di guadagnare commissioni in cambio dell’indirizzamento degli scambi di azioni a piattaforme di trading specifiche (il cosidddetto Payment for order flow, o PFOF).

Un altro punto importante è quello che riguarda le cosiddette dark pool, piattaforme su cui operano gli istituzionali al di fuori dei mercati regolamentati. Il progetto di regolamento chiarisce la limitazione al dark trading. L’attuale double volume cap stabilisce che la quantità di dark trading su una singola sede non può superare il 4% del totale delle negoziazioni e la quantità di dark trading in uno strumento azionario nell’UE non può superare l’8% del totale delle negoziazioni. Il nuovo massimale di volume unico stabilito nel progetto di regolamento si basa esclusivamente sulla soglia a livello di UE fissata al 10%.

Inoltre, per garantire un adeguato livello di trasparenza, il testo modifica i tempi di differimento per dimensione e profilo di liquidità dell’operatività in obbligazioni, prodotti strutturati e quote di emissione.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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