(Teleborsa) – Si conferma in contrazione il settore terziario cinese, che pesa per oltre il 60% sull’attività economica. Il PMI dei servizi elaborato da Caixin/Markit è aumentato a quota 41,4 punti a maggio dai 36,2 punti di aprile, confermandosi però al di sotto della soglia chiave dei 50 punti, oltre la quale si segnala una espansione dell’attività.
Nonostante il leggero miglioramento, si tratta della seconda lettura più bassa da febbraio 2020, durante la fase iniziale della pandemia di Covid-19. A maggio 2022 le aziende hanno continuato a notare che le operazioni sono state pesantemente influenzate dalle restrizioni legate alla pandemia, che includevano chiusure temporanee e limitazione della mobilità.
“Sia l’offerta che la domanda nel settore dei servizi si sono ulteriormente ridotte – ha commentato Wang Zhe, Senior Economist di Caixin Insight Group – Il PMI dei servizi e l’indicatore del totale delle nuove attività a maggio sono entrambi aumentati rispetto ai minimi recenti di aprile, ma le letture di maggio erano ancora ben al di sotto di 50 punti. Ciò mostra che i focolai locali di Covid stavano ancora danneggiando il settore dei servizi. A causa degli effetti delle misure di controllo dell’epidemia, in particolare delle restrizioni di viaggio, l’indicatore delle nuove attività di esportazione è rimasto in territorio negativo per il quinto mese consecutivo”.
“A differenza delle contrazioni più lente della domanda e dell’offerta di servizi, la misura sull’occupazione a maggio è ulteriormente scesa al livello più basso da febbraio 2021 – ha aggiunto l’economista – La misura sull’occupazione è rimasta in territorio di contrazione dall’inizio di quest’anno. L’impatto dell’epidemia ha colpito il mercato del lavoro. Le imprese non erano molto motivate ad aumentare le assunzioni”.
(Foto: Marci Marc)