(Teleborsa) – Frena il commercio estero cinese ad agosto, risentendo delle difficoltà dell’economia internazionale ed anche dei nuovi lockdown scattati per frenare le nuove ondate di contagi da Covid-19. Il surplus commerciale della Cina si è ridotto a 79,39 miliardi di dollari ad agosto, in forte calo rispetto ai 101,26 miliardi din luglio ed anche al di sotto delle aspettative che indicavano un avanzo di 92,7 miliardi.
Un dato che, come detto, risente della crisi economica internazionale e dei lockdown scattati ad agosto in più località cinesi, in particolare i grandi centri degli affari come Shenzhen e Chengdu. A deprimere la produzione manifatturiera ha concorso anche la siccità che ha bloccato per un certo periodo le fabbriche.
Le esportazioni cinesi sono cresciute ad un passo ridotto del 7,1%, una crescita che risulta più che dimezzata rispetto al +18% riportato il mese precedente ed al di sotto del +12,8% atteso. Ache le importazioni hanno frenato, registrando un modesto incremento dello 0,3% rispetto al 2,3% di luglio ed all’1,1% delle aspettative.
Da segnalare invece un aumento dell’interscambio Cina-Russia, acuito dalle sanzioni che hanno bloccato i flussi commerciali fra la Russia e l’UE, ma non solo. Secondo una lettura dei dati diffusi dalle Dogane cinesi effettuata dalla stampa russa, gli scambi commerciali fra i due paesi sono cresciuti del 31,4%, a 117,2 miliardi di dollari nei primi otto mesi dell’anno, ma nel 2021 gli scambi commerciali erano già aumentati del 35,8% su un nuovo record di 146,9 miliardi di dollari.
Questi dati gettano certamente un’ombra sulla crescita dell’economia cinese nel terzo trimestre, dopo un secondo trimestre già difficile a causa dello scoppio della crisi economica internazionale. Lo yuan sta risen tendo di questa debolezza ed è scivolato ancora nei confronti del biglietto verde, che scambia a 6,9687 yuan (+0,21%).