(Teleborsa) – Con il provvedimento che l’esecutivo si appresta a varare “le risorse complessivamente attivate dal Governo per sostenere l’economia da inizio 2022 salirà a 21,5 miliardi”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, rispondendo al Question time alla Camera. Si tratta, ha puntualizzato, di “un ammontare consistente, mobilitato in tempi brevi” e di “un’azione significativa che rafforza la politica espansiva di bilancio per l’anno in corso”.
Le risorse, ha ricordato il ministro, “verranno destinate a ulteriori misure per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti, assicurare la necessaria liquidità alle imprese e rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici e la dinamica dei costi dell’energia e delle materie prime e continuare a sostenere i costi del sistema sanitario e dei settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze”. Il Governo, ha spiegato Franco, “intende utilizzare gli spazi finanziari disponibili derivanti da un andamento tendenziale del saldo delle amministrazioni pubbliche più favorevole di quanto previsto lo scorso settembre”.
Rispondendo a un’interrogazione sulla possibilità che possano essere tassati gli extra-profitti di alcuni settori per utilizzare il maggiore gettito per misure selettive di sostegno ai redditi da lavoro e alle imprese in crisi, Franco ha sottolineato che il “Governo continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione economica e valuterà attentamente la necessità di introdurre ulteriori misure di reperimento delle risorse”.
Il titolare del Tesoro ha anche aggiunto che si stanno predisponendo “nuovi interventi per estendere la riduzione delle accise sui carburanti oltre l’inizio di maggio”.
Quanto all’impegno per il governo a prorogare oltre il 30 giugno 2022 i termini per lo svolgimento del 30% dei lavori per le case unifamiliari e villette per accedere al Superbonus non presenta “particolari criticità e “non” vi sono “impedimenti alla sua approvazione in un prossimo veicolo legislativo”.
Con riferimento invece alla possibilità di depotenziare il divieto di cessione frazionata “si osserva – ha detto Franco – che la normativa vigente già consente dopo la prima comunicazione di esercizio dell’opzione di cedere o di compensare le singole annualità di cui il credito si compone anche riferite al singolo beneficiario purchè la singola annualità non venga ulteriormente frazionata in un momento successivo”. La reintroduzione della possibilità di cedere parzialmente il credito senza alcun limite di frazionamento è “invece incompatibile con l’attribuzione di un codice identificativo univoco al credito ceduto”, ha spiegato.
“Per quanto riguarda la richiesta di consentire sempre la cessione banca-correntista e non solo al quarto passaggio tale ulteriore previsione verrà introdotta dal governo in un prossimo intervento normativo. Le nuove disposizioni dovrebbero prevedere che il correntista che acquista in banca non possa effettuare ulteriori cessioni”, ha concluso Franco.