(Teleborsa) – “L’idea è quella di tramutare una percentuale degli incrementi, sulla base delle disponibilità finanziarie e degli appostamenti di bilancio, in un credito di imposta che andrebbe a compensare i debiti erariali o contributivi di maggio e giugno”. Questa – come spiega Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili – la proposta elaborata dalle commissioni che si occupano di fisco che l’Ungdcec è pronta a lanciare per contrastare il caro bollette.
“Non sarebbe un aiuto a pioggia, come avvenuto in passato, ma un ‘energy credit’ che si andrebbe a generare a seguito della presentazione di un’apposita istanza telematica – evidenzia De Lise –. Le imprese e i professionisti potranno certificare, grazie all’apposizione di un visto da parte di un dottore commercialista, il costo medio mensile sostenuto durante il primo trimestre del 2019 per l’energia elettrica, confrontandolo entro il 30 aprile con il costo medio mensile sostenuto nel primo trimestre 2022″.
L’auspicio del presidente dei giovani commercialisti è che “la proposta arrivi a breve sui tavoli politici. Non vogliamo – afferma De Lise – sottrarci dal dare un contributo alla ripresa del Paese, forti del fatto che, come professionisti, tocchiamo con mano le difficoltà a cui devono far fronte imprese, attività commerciali e studi professionali, che vedono i costi operativi legati all’energia incrementarsi in maniera esponenziale”.