(Teleborsa) – Lo spread è risultato in crescita nella giornata odierna, con l’obbligazionario italiano che ha perso terreno e ha fatto peggio delle controparti. Al centro dell’attenzione degli investitori ci sono le mosse della BCE, tra le indiscrezioni della stampa e le dichiarazioni pubbliche dei banchieri centrali che mostrano un certo dissenso sulla direzione da prendere. A innescare le vendite sui bond durante la mattina è stata l’indiscrezione del Financial Times secondo cui Francoforte starebbe studiando “un modo per impedire alle banche di guadagnare miliardi di euro di profitti extra dal programma di prestiti ultra-economici lanciato durante la pandemia, un volta che inizierà ad alzare i tassi di interesse alla fine di questo mese”.
A soffrire di più sono, come al solito, i bond governativi “periferici” della zona euro. Il BTP decennale italiano mostra un rialzo di circa 16 punti base, con un rendimento a 3,23%. Il differenziale tra rendimento del BTP decennale italiano e il Bund decennale tedesco ha aperto la seduta a quota 177 punti base dai 183 della chiusura precedente. È poi salito fino a quota 193 punti, primo di chiudere a 190 punti. Il decennale spagnolo segna un rialzo di 13 punti base a 2,40%, quello greco di 1 punto base a 3,48% e quello portoghese di 13 punti base al 2,39%. Il rendimento del bund tedesco è in aumento di 10 punti base all’1,33%.
Per quanto riguarda l’Italia, gli operatori guardavano anche all’incontro, in precedenza previsto questo pomeriggio, tra il presidente del consiglio Mario Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, in programma per cercare di ricucire dopo le recenti tensioni all’interno della maggioranza. L’incontro è slittato a mercoledì 6 luglio dopo il cambiamento di programma del premier legato alla tragedia sulla Marmolada. L’aspettativa è che Conte chiederà l’apertura di Draghi su temi come reddito di cittadinanza, superbonus e armi fornite all’Ucraina.
Durante la giornata sono poi arrivate le dichiarazioni di due banchieri centrali molto influenti nell’eurozona. Il governatore della Bundesbank, Joachim Nagel, ha frenato sull’adozione di uno strumento anti-frammentazione che vada a beneficio dei paesi del Sud Europa. “Vorrei mettere in guardia dall’utilizzo di strumenti di politica monetaria per limitare l’allargamento degli spread, poiché è praticamente impossibile stabilire con certezza se sia giustificato o meno”, ha detto durante un intervento al Frankfurt Euro Finance Summit.
Nel corso dello stesso evento, c’è stato anche un intervento più “dovish”. Il vicepresidente BCE Luis de Guindos ha ribadito l’impegno di Francoforte nello sviluppo di uno strumento anti-frammentazione, che dovrebbe favorire un corretto assetto della politica monetaria. “Reagiremo per evitare la frammentazione con adeguate clausole volte ad evitare l’azzardo morale“, ha sottolineato l’economista spagnolo.