(Teleborsa) – “Mentre riportiamo rapidamente la politica monetaria a una posizione più neutrale per avvicinare l’inflazione al nostro obiettivo del 2%, ho intenzione di procedere con intenzione e senza avventatezza“. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, in un articolo pubblicato sul sito web della banca centrale statunitense. Il banchiere ha invitato alla cautela in un momento in cui la banca centrale statunitense sta intensificando la lotta contro l’inflazione galoppante, che ha raggiunto i massimi da 40 anni.
“Abbiamo visto durante tutta la pandemia che eventi e cambiamenti di mercato possono verificarsi rapidamente e in modi che alterano drasticamente la dinamica economica prevalente, sia in positivo (il rapido rimbalzo dell’occupazione subito dopo il lockdown iniziale) che in negativo (il rapido aumento del delta e varianti omicron) – ha spiegato – Dobbiamo essere tutti pronti all’insorgere dell’imprevisto, valutare come i rischi sono cambiati quando accade e essere consapevoli dei cambiamenti nella forza dell’economia”.
“Dato il livello molto elevato di inflazione, alcuni potrebbero essere sorpresi dal fatto che io abbia introdotto un po’ di cautela in questa sede – ha aggiunto – Ma ricordate questo: anche i camion dei pompieri con le sirene a tutto volume rallentano agli incroci per non causare ulteriori problemi prevenibili”. Secondo Bostic, “i responsabili della politica monetaria devono essere consapevoli di queste incertezze e procedere con cautela nell’inasprimento della politica“.
Bostic ha anche affrontato i timori per la spirale dell’aumento prezzi-salari. “Per essere chiari, in questo momento non rilevo segni chiari di una spirale salari-prezzi nei dati né nelle conversazioni con i leader aziendali – ha detto – Tuttavia, le dinamiche salari-prezzi sono tra le miriadi di incertezze dell’economia che richiedono un’attenta sorveglianza e richiedono grande cautela da parte dei responsabili delle politiche monetarie mentre ricalibramo la nostra politica”.
Secondo l’economista, “accanto all’offerta, la domanda di lavoro potrebbe attenuarsi se condizioni finanziarie più rigide frenassero la domanda complessiva dell’economia. Se ciò accade, i datori di lavoro potrebbero essere in grado di ridurre i numerosi posti vacanti piuttosto che tagliare i posti di lavoro effettivi. Si tratterebbe di un percorso per un cosiddetto soft landing, realizzabile ma tutt’altro che scontato“.
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