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Bonomi al giro di boa cita Dante

(Teleborsa) –

“Nel mezzo del cammin del mio mandato, mi ritrovai per una selva oscura… Con enorme rispetto per Dante Alighieri abuso dell’incipit della sua Divina Commedia, perché mi pare si presti bene a descrivere la situazione in cui ci troviamo”. Con queste parole il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, apre la relazione all’assemblea privata degli industriali. “Ho fortemente voluto questa nostra Assemblea privata in presenza e senza collegamenti digitali, perché essa coincide con l’esatta metà del mio mandato, ed è dunque – sottolinea – l’occasione per capire meglio che cosa abbiamo dovuto affrontare negli ultimi due anni, come lo abbiamo fatto, e come indirizzare il nostro operato nel biennio a venire”.

“Non abbiamo mai diminuito la nostra costante e appassionata ricerca di incalzare istituzioni e partiti nella scelta delle misure e delle riforme più adeguate non solo per dare immediata risposta alle emergenze, ma per sbloccare dalle fondamenta i troppi colli di bottiglia che da decenni hanno inchiodato l’Italia a bassa crescita, produttività stagnante, e allarmante estensione della povertà”, dice Bonomi.

“La nostra forza di sintesi, la nostra responsabilità comune verso ogni singolo associato, vive e viene percepita come vitale se nei momenti difficili sa esprimerla con forza, la sua unità e coesione”, aggiunge. “E’ capitato, talvolta, che io non la avvertissi
intorno a me, questa determinazione a battersi”. E dice: “Non ci può essere spazio per alcun collateralismo politico e partitico. In alcune parti d’Italia, a un occhio attento, le imprese sono troppo vicine a questo o quel sistema di potere politico. Dobbiamo tutti guardarcene come da un contagio pericoloso”

Per il leader di Confindustria, Bonomi naufraga la prospettiva “di affrontare la ripresa italiana attraverso un grande patto per l’Italia, pubblico e privato, imprese e sindacati, tutti insieme”, come aveva proposto. “I partiti preferiscono rapporti bilaterali con il Presidente del Consiglio” ed “una parte del sindacato ha sempre risposto che avrebbe solo parlato con il Governo, e non certo
con noi”.

Infine, una denuncia: “Una parte del sindacato ha sempre risposto che avrebbe solo parlato con il Governo, e non certo con noi: disconoscendo ogni possibilità di uno scambio di comune convergenza tra produttività e salari, nuove politiche attive del lavoro e nuovi ammortizzatori volti alla formazione e non più meri sussidi”. Per Bonomi, quello di una parte del sindacato è un “atteggiamento che il ministro Orlando ha del resto sempre incoraggiato, avendo a propria volta la stessa visione per cui il lavoro non va delegato alle parti sociali ma è la politica che lo decide, spesso ideologica”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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