(Teleborsa) –
La BCE non ha esaurito i suoi interventi per calmierare l’inflazione e prevede che i tassi debbano ancora salire “significativamente” per riportare l’inflazione in linea con il target del 2%. Lo ha spiegato oggi in conferenza stampa la Presidente della BCE Christine Lagarde, dopo che il Board ha rivisto al rialzo di 50 punti base i tre tassi di riferimento dell’Area Euro che si coloni al 2,5% (repo), al 2,75% (tasso marginale) ed al 2% (depositi).
La decisione – ha spiegato Lagarde – non è stata unanime perché alcuni governatori avrebbero preferito un rialzo più ampio ed altri un rallentamento più marcato.
Il Board ha anche convenuto di ridurre il ritmo di acquisti di asset (Piano APP) a partire da marzo di 15 miliardi al mese. Una cifra – ha spiegato la numero uno della BCE, che rappresenta circa la metà dei titoli che giungono a scadenza ogni mese.
Una mossa che non esaurisce il ciclo di normalizzazione della politica monetaria – ha sottolineato la Presidente – che prevede altri rialzi dei tassi ad un ritmo costante per un certo periodo di tempo, in modo da creare condizioni sufficientemente restrittive e portare l’inflazione sul target del 2% nel medio termine.
“L’inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata e, secondo le proiezioni dello staff della BCE, dovrebbe mantenersi ad un livello superiore all’obiettivo per un prolungato periodo di tempo”, ha precisato la Presidente, ricordando che a novembre la crescita dei prezzi si è attestata al 10%, leggermente sotto le attese, ma ancora troppo elevata, e l’inflazione core che esclude energia ed alimentari è rimasta stabile al 5%.
Lagarde ha parlato anche delle previsioni di indebolimento dell’economia, che resta soggetta ad una grande incertezza sul fronte geopolitico e potrebbe rallentare più marcatamente di quanto atteso. E’ atteso un rallentamento della crescita già nel 4° trimestre allo 0,3%. Sulle prospettive economiche persistono rischi al ribasso – ha aggiunto – ed una ripresa non è attesa prima della fine del 2023.
La numero uno dell’Eurotower ha poi parlato delle politiche fiscali, ribadendo che dovrebbero essere orientate alla mitigazione degli effetti del caro energia e dell’inflazione e mirate sui soggetti e settori più colpiti. Lagarde ha infatti notato che politiche non mirate rischiano di accrescere le pressioni inflazionistiche e questo richiederebbe una risposta monetaria più marcata da parte della BCE.
Nello stesso tempo, l’implementazione del Piano Next Generation Eu e delle riforme dovrebbe rappresentare un elemento a sostegno dell’economia e per questo la Presidente ha sollecitato i governi dell’Eurozona a realizzare velocemente gli investimenti e le riforme concordate nei PNRR nazionali.
Durante la sessione Q&A, la Presidente Lagarde ha risposto ad una domanda sula ratifica del MES o fondo salva-stati da parte dell’Italia, affermando che, se la Germania dovesse ratificare la riforma, l’Italia resterebbe l’unica a non averla ratificata e dunque ci si augura che una ratifica “arrivi a breve”.