(Teleborsa) – In Europa non è esclusa una recessione, che consentirebbe di mitigare le pressioni inflazionistiche, quindi l’atteggiamento della BCE dovrebbe essere quello tradizionalmente impostato alla prudenza quando prende le decisioni di politica monetaria. Lo ha ribadito Fabio Panetta, membro dell’executive Board della BCE, in occasione di un convegno dell’European Economic Association presso la Bocconi di Milano.
Per il banchiere le probabilità di una recessione “stanno aumentando” a causa dell’impatto della pandemia e degli shock economici prodotti dalla guerra in Ucraina. Non è escluso quindi un “significativo rallentamento” dell’economia o una “recessione”,- ha spiegato Panetta – che consentirebbe di “mitigare la pressione inflazionistica”.
In questa situazione – ha proseguito – sono possibili ulteriori “aggiustamenti” della politica monetaria, ma “l’evoluzione recente dell’economia ci deve indurre a usare una delle più importanti virtù della banca centrale che è la prudenza“.
Per Panetta “ogni aggiustamento” dei tassi deve essere valutato alla luce dei dati e dell’andamento dell’economia, tenendo “pianamente in considerazione le condizioni economiche dell’area euro”.
Panetta ha presentato un studio relativo all’Euro digitale, affermando che la sua emissione, oltre a garantire la sovranità monetaria in capo alla BCE, dovrebbe favorire la concorrenza ed efficienza nei pagamenti. “Fondamentalmente, il mercato dei pagamenti dell’area dell’euro è dominato da poche entità estere“, ha spiegato l’economista, aggiungendo che l’euro digitale “potrebbe aumentare la concorrenza” e “efficienza” come mezzo do pagamento e “migliorerebbe anche l’autonomia strategica della Zona Euro, riducendo la dipendenza dalle entità estere”.
Infine, Panetta ha parlato del problema della privacy e del fatto che l’euro digitale dovrebbe garantire i “più alti standard” ed ha affermato che su questo si sta lavorando a Francoforte. Il banchiere ha spiegato che quando il progetto dell’euro digitale verrà portato a termine “le persone dovranno essere in grado di scegliere quante informazioni vogliono condividere”. e quindi occorrerà “bilanciare” l’esigenza di pubblicità delle informazioni con con la necessità di assicurare la riservatezza.