(Teleborsa) – Philip Lane, membro del consiglio esecutivo della BCE e governatore della banca centrale irlandese, ha confermato l’ampia flessibilità che caratterizza la politica monetaria dell’Eurotower in questa fase di grande incertezza e, in un intervento al centro studi Bruegel, think tank europeo specializzato in materia di politica economica, ha affermato “la calibrazione delle nostre politiche rimarrà dipendente dai dati e rifletterà l’evoluzione delle prospettive economiche”.
“Il nostro impegno principale è che il Consiglio direttivo adotti tutte le misure necessarie ad adempiere al suo mandato di perseguire la stabilità dei prezzi e contribuire a salvaguardare la stabilità finanziaria”, ha ricordato Lane, assicurando “siamo pronti ad adeguare tutti i nostri strumenti nell’ambito del nostro mandato, usando tutta le flessibilità necessaria, per garantire che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% nel medio termine”.
Confermando la fine del programma di acquisto asset (APP) nel terzo trimestre e la fine dell’era dei tassi bassi nelle operazioni LTRO III a partire da giugno, il banchiere ha notato che la curva dei rendimenti nei primi mesi del 2022 ha registrato uno spostamento verso l’alto, in parte per riflettere il maggior premio per il rischio derivante da questa situazione di incertezza ed in parte le prospettive di una normalizzazione della politica monetaria della BCE.
Ragionando sul processo di normalizzazione della politica monetaria, il banchiere ha fatto cenno al gradualismo, affermando che è un “fattore importante” e “mentre il processo di normalizzazione dovrebbe in definitiva portare i tassi ufficiali a raggiungere un livello che mantiene l’inflazione al 2% su base duratura, la tempistica per completare questo processo resta intrinsecamente incerta“. La tempistica di questo processo – ha poi spiegato – avviene per due ragioni: verificare l’impatto delle decisioni assunte sulle dinamiche di inflazione e tenere sempre in considerazione fattori ciclici (prezzi energia, strozzature post-Covid e guerra in Ucraina) che impediscono all’economia di raggiungere uno stato stazionario e, dunque, condizionano la politica monetaria.
Lane ha anche affermato che la questione importante non è capire quando la BCE inizierà a muoversi, ma quanto velocemente e con che ritmo andrà ad alzare i tassi di interesse. Parlando di normalizzazione, il banchiere ha ammesso che un range dei tassi compreso fra -0,5% (l’attuale tasso sui depositi) e zero (il tasso repo) “non va bene” e non è coerente con un target di inflazione del 2%.