(Teleborsa) – “Non abbiamo finito il processo di normalizzazione e c’è ancora lavoro da fare. Quello ripetiamo oggi è che decideremo il cammino futuro sull’aumento dei tassi sulla base dei dati e con un approccio meeting per meeting. La forward guidance non è utile ora, viste le grandi incertezze. In ogni caso, facciamo progressi sul ritiro dell’accomodamento monetario, il processo di normalizzazione continua e a un certo punto dovremo identificare il tasso che ci consente di raggiunger l’obiettivo di inflazione”. Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE) nella conferenza stampa che ha seguito l’odierna decisione sui tassi. Francoforte, come da attese, ha aumentato per la seconda volta consecutiva di 75 punti base i tassi di interesse chiave, per riportare sotto controllo un’inflazione che ha raggiunto il 9,9% a settembre nell’eurozona.
Andando avanti, “guarderemo soprattutto a tre fattori precisi: in primis, all’outlook sull’inflazione, che tiene conto dell’andamento dell’economia e anche delle prospettive di recessione; in secondo luogo, prenderemo in considerazione le misure prese finora, perché abbiamo già innalzato i tassi di 200 punti base nelle ultime riunioni; infine, guarderemo ai problemi e ai meccanismi di trasmissione della politica monetaria, perché ogni decisione che facciamo non ha effetti immediati, ma c’è un tempo perché venga trasmessa”.
Analizzando l’andamento dell’Eurozona, la numero uno della BCE ha detto che “è probabile che l’attività economica nell’area euro sia notevolmente rallentata nel terzo trimestre dell’anno e prevediamo un ulteriore indebolimento nel resto di quest’anno e all’inizio del prossimo”.
Per quanto riguarda l’inflazione, ha detto che “rimane troppo alta e rimarrà al di sopra del nostro obiettivo per un lungo periodo”. Per limitare il rischio di alimentare l’inflazione, “le misure di sostegno fiscale per proteggere l’economia dall’impatto dei prezzi elevati dell’energia dovrebbero essere temporanee e mirate ai più vulnerabili – ha detto Lagarde – I responsabili politici dovrebbero fornire incentivi per ridurre il consumo di energia e rafforzare l’approvvigionamento energetico. Allo stesso tempo, i governi dovrebbero perseguire politiche fiscali che dimostrino il loro impegno a ridurre gradualmente gli elevati indici del debito pubblico”.
“Nello stato attuale di incertezza e con una recessione possibile, ognuno deve fare il proprio lavoro – ha aggiunto – Noi siamo determinati a raggiungere la stabilità dei prezzi, e non c’è nessuna esitazione si questo fronte. Abbiamo un dialogo con autorità fiscali e governi, e spieghiamo loro il nostro mandato sull’inflazione”.
“La Banca centrale deve concentrarsi sulla stabilità dei prezzi – ha ribattuto a chi le faceva notare le critiche di diversi leader europei all’azione della BCE – Questo significa che siamo insensibili al rischio di recessione? Ovviamente no, e siamo preoccupati per i cittadini più vulnerabili, più colpiti non sono da una potenziale recessione ma anche dall’alta inflazione. Crediamo che allo stato attuale, la decisione odierna sia la più appropriata per la stabilità dei prezzi, che è essenziale anche per la prosperità e la ripresa dell’economia. Le prospettive di recessione saranno ovviamente prese in considerazione al prossimo meeting, quando avremo dati più aggiornati”.
Lagarde ha preferito non rispondere a una domanda sulle critiche arrivate da Giorgia Meloni, ripetendo che la BCE deve rimanere concentrata sull’inflazione e che comunque le sue decisioni hanno un certo ritardo nell’applicazione.
A chi le chiedeva un commento a quanto successo nel Regno Unito nelle scorse settimane, pur non rispondendo direttamente alla domanda, ha affermato: “Siamo attenti a quello che avviene in nazioni vicine e credo che i fatti parlino da soli“.
Durante il meeting, ha svelato durante la conferenza stampa, “non c’è stata nessuna discussione sul TPI“, ossia il Transmission Protection Instrument, uno strumento volto a sostenere la trasmissione della politica monetaria della BCE in tutti i paesi dell’Eurozona.
Il consiglio della BCE ha deciso “che a dicembre affronterà la discussione e deciderà i principi-chiave” per la riduzione del portafoglio di bond del programma APP, dando così il via all’inversione del quantitative easing e alla riduzione del suo bilancio, ha affermato Lagarde.